Aumenta il traffico alle frontiere
Secondo l'Amministrazione delle dogane c'è stato un aumento del 20% dei flussi transfrontalieri. Poche le infrazioni per acquisti in Italia. Nonostante l’apertura anticipata anche dell’Austria, la raccomandazione da Berna rimane sempre la stessa: evitare gli spostamenti inutili, così da minimizzare il rischio di diffondere nuovamente il virus.
Cifre assolute non ci sono, ma Donatella Del Vecchio, portavoce dell’Amministrazione delle dogane, ha dichiarato che le prime stime indicano un aumento del traffico transfrontaliero del 20% dopo la riapertura unilaterale delle frontiere da parte dell’Italia. L’incremento più marcato è stato registrato al portale di Brogeda. I flussi rimangono tuttavia inferiori al periodo precedente alla pandemia.
Rari quelli che da Nord hanno attraversato la Svizzera per andare in vacanza nella Penisola, mentre alcuni cittadini elvetici, proprietari di immobili in Italia, hanno varcato il confine per raggiungere le loro residenze secondarie. Per quel che concerne il turismo degli acquisti, poche le multe inflitte: “Su tutta la frontiera Sud non è stato un tema dominante”, ha commentato la stessa Del Vecchio.
I commercianti italiani tuttavia contano molto sulla clientela ticinese. La questione legata agli acquisti ha creato non poche perplessità: “Puoi andare al bar a bere il caffè, ma non puoi venire a comprare il vino da me… è una cosa senza senso”, commenta un commerciante italiano. “Credo sia stato un blocco appositamente fatto per fare in modo che i ticinesi spendano in Ticino”, pensa un altro. C’è però comprensione per chi ha deciso di sostenere l’economia locale: “Siamo dalla parte sfortunata, se fossimo dei venditori in Ticino, saremmo propositivi in questo senso”.
Ecco il servizio invece sul fronte svizzero-austriaco:
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.