Un decimo della popolazione di Arcisate in quarantena: “Non sono i frontalieri il problema”
La situazione dei contagi da coronavirus preoccupa tutta la Lombardia, anche le province di Como e Varese che durante la prima ondata non erano sotto pressione come si trovano attualmente. L'intervista della Radiotelevisione svizzera al sindaco di Arcisate.
Un recente articolo del Corriere della SeraCollegamento esterno dal titolo “Covid Arcisate, il paese dei mille finiti in quarantena: «Di chi è la colpa? Degli svizzeri»” aveva fatto sorgere qualche polemica.
Sono molti, quasi mille, i lavoratori frontalieri residenti nel comune. Secondo il Corriere, che ha discusso con il sindaco Gianluca Cavalluzzi, un’opinione diffusa ad Arcisate è che nella Confederazione l’approccio alla lotta al virus sia blando e le misure di sicurezza adottate nelle aziende insufficiente e che questo abbia dunque favorito l’importazione della malattia nel comune. L’articolo precisa comunque non risultano picchi di contagio tra chi lavora oltre il confine.
Interpellato dalla Radiotelevisione svizzera, Cavalluzzi tiene a sottolineare che la colpa non è “degli svizzeri” o dei frontalieri. “Le mie parole sono state un po’ travisate”, dice. Come chi lavora ad esempio a Milano, i frontalieri sono più a rischio di contagio di chi invece resta a casa, dice. “I problemi sono altri, come i sistemi sanitari dei due Paesi che non collimano.”
L’intervista completa qui sotto:
tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 12.11.2020)
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