Conflitti di marca
L'escalation della disputa tra l’abbazia di Einsiedeln e Svitto per i terreni da pascolo è una delle ragioni che porta alla battaglia di Morgarten
I pascoli: la posta in gioco nei conflitti di marca
Svitto e l’abbazia di Einsiedeln sono protagonisti di un conflitto durato oltre due secoli. Il pomo della discordia? I diritti di sfruttamento dei pascoli che circondano il complesso abbaziale. Dissidi di natura prettamente economica, che però non tardano a trasformarsi in una lotta politica che sfocia nella guerra del Morgarten.
Un conflitto a lungo latente
Già nel 1018, re Enrico II assegna lo sfruttamento e l’amministrazione dell’Alpthal e dei boschi dell’alta Sihltal all’abbazia benedettina di Einsiedeln. Nel 1283 l’avogadria sull’abbazia passa agli Asburgo. Gli Svittesi non rispettano tuttavia l’autorità abbaziale sulle terre circostanti e ne accelerano lo sfruttamento, dissodando boschi, pascolando il bestiame e costruendovi piccoli ripari. Ne deriva una lunga serie di contenziosi giuridici, sempre risolti dal re di turno a favore di Einsiedeln. Ma Svitto ignora le sentenze e continua a sfruttare le terre contese…
Scomunica ed escalation
I conflitti di marca (o confine) non accennano a risolversi, l\u0019’abbazia decide quindi di ricorrere alla giustizia ecclesiastica. Il vescovo di Costanza commina la peggiore delle sanzioni agli Svittesi, ovvero la scomunica. Da quel momento in poi, si sarebbero negati loro i sacramenti: un vero dramma per la popolazione rurale dell\u0019’epoca.
Nella notte dell’\u0019Epifania del 1314, gli Svittesi furibondi assaltano l\u0019’abbazia, bruciano libri, saccheggiano e prendono in ostaggio i monaci di origine nobile, nella speranza di estorcere un riscatto alle famiglie di appartenenza. Sembra che Werner Stauffacher, landamano di Svitto\u0013 inorridito dagli sviluppi dell\u0019’assalto\u0013 abbia ordinato di trattare come ospiti i prigionieri.
Due teste per una corona
Dopo la morte di Enrico di Lussemburgo, i principi elettori del Sacro Romano Impero si scontrano per la successione al trono. Nell’impossibilità di trovare un accordo, gli onori reali vengono concessi a due casate nobiliari: Federico il Bello d’Asburgo e Ludovico il Bavaro di Wittelsbach, entrambi incoronati re di Germania.
Per risolvere a proprio favore i conflitti di marca, l’abbazia chiede l’aiuto degli Asburgo, mentre Svitto, Uri e Untervaldo si rivolgono a Ludovico il Bavaro nella speranza di ottenere una lettera di protezione. Nel frattempo, Federico il Bello impone il bando imperiale a Svitto che, senza l’impegno di Ludovico, si ritrova abbandonato a sé stesso e privo di difese. La minaccia intanto si avvicina: il fratello di Federico, il duca Leopoldo, marcia con la sua armata in direzione di Rapperswil.
L’agognata protezione di Ludovico il Bavaro tarda però ad arrivare. Questi desidera in realtà che gli Svittesi affrontino l’esercito del duca. Le truppe asburgiche si scontreranno infine con i Confederati sopra il Lago di Ägeri in una battaglia dall’esito inatteso.
Si trova una soluzione ai conflitti sullo sfruttamento delle terre circostanti l’abbazia di Einsiedeln solo nel 1350, con la pace mediata da Thüring von Attinghausen. Le nuove «marche» fissate in quell’occasione corrispondono in gran parte agli attuali confini del Cantone di Svitto e del distretto di Einsiedeln.
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