Il ‘social freezing’ si diffonde in Svizzera
Secondo uno studio, in Svizzera sono poco meno di 400 ogni anno le donne che fanno congelare i propri ovuli per garantirsi la possibilità di posticipare la maternità. La maggior parte di esse lo fa per ragioni di salute, ma non manca chi vuole darsi tempo di consolidare la carriera o, più spesso, di trovare il partner giusto.
Per ragioni sociali, economiche e culturali, si diventa genitori sempre più tardi. A inizio anni Settanta, l’età media delle neo-mamme in Svizzera era di 25 anni, oggi è di 31.
In questo contesto, si fa strada un fenomeno chiamato ‘Social freezing’. Sulla base di un sondaggio, la Fondazione per la valutazione delle scelte tecnologiche Ta-SwissCollegamento esterno stima che in futuro saranno da 2’000 a 10’000 l’anno, le svizzere che imboccheranno questa strada. Ma la volontà di anteporre la carriera alla maternità è il motivo più raro.
+ Sintesi in italiano dello studioCollegamento esterno su ta-swiss.ch
Lo specialista di medicina riproduttiva Felix Häberlin non ritiene che si assisterà a un ‘boom’: “La Svizzera è tendenzialmente conservatrice, le donne non faranno congelare gli ovociti per piacere”, ma piuttosto perché non hanno ancora una relazione adatta.
“Il motivo più frequente per ricorrere a questa tecnica è un tumore maligno. In questi casi prima di una chemioterapia si decide di congelare gli ovuli”.
Nulla a che vedere, dunque, con il ‘Social freezing’ che si fa strada negli USA, dove hanno fatto scalpore delle grosse aziende che si sono offerte di rimborsare i costi alle donne che decidono di anteporre la carriera alla maternità.
Il servizio del TG della Radiotelevisione svizzera mostra la complessità del processo che porta al congelamento degli ovuli e la conservazione a una temperatura di -196 gradi.
In studio, per commentare la notizia, il primario del Centro di fertilità dell’Ospedale regionale di Locarno.
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