Merci, nuove misure per favorire la rotaia
Il Consiglio federale (governo) ha presentato mercoledì un pacchetto di misure per favorire il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia. I transiti annuali dei camion, ricorda l'esecutivo, sono ancora al di sopra degli obiettivi sanciti dalla legge, che per proteggere la regione alpina fissa un massimo di 650'000 viaggi annui.
Tra le misure proposte, e illustrate in conferenza stampa dalla ministra dei trasporti Simonetta Sommaruga, vi sono la riduzione dei prezzi delle tracceCollegamento esterno dal 2021, un adeguamento della Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni TTPCPCollegamento esterno e il prolungamento dei contributi d’esercizio concessi agli operatori del traffico combinato non accompagnatoCollegamento esterno.
In sostanza, “i trasporti su rotaia diventano più economici e la ferrovia più allettante”, ha detto la consigliera federale, sottolineando che l’attuazione del pacchetto permetterà di facilitare il raggiungimento degli obiettivi di protezione climatica. “Molti camion significano non solo molto traffico, ma anche molto rumore e un maggior inquinamento dell’aria”.
Il governo pone inoltre l’accento sull’intensificazione dei controlli sul traffico pesante, in particolare mediante la realizzazione del centro di controllo San Gottardo Sud di Giornico (che dovrebbe entrare in servizio entro il 2023).
Ogni due anni, il Consiglio federale aggiorna il Parlamento sul trasferimento dalla strada alla rotaia. Dal rapporto 2019 emerge che il numero di viaggi transalpini dei mezzi pesanti che trasportano merci si è ridotto, ma non al livello previsto dalla LeggeCollegamento esterno.
Nel 2018 si contavano 941’000 transiti (con una diminuzione del 3,5% rispetto al 2016); 657’000 di veicoli immatricolati all’estero; 677’000 solo attraverso il San Gottardo. L’obiettivo, per legge, è di 650’000 viaggi annui complessivi.
Obiettivo rimandato
L’aumento di capacità che si otterrà con l’apertura della galleria di base del Ceneri, prevista per il 2020 e che costituisce la conclusione dei lavori sull’asse del San Gottardo, “non sarà sufficiente per raggiungere l’obiettivo di trasferimento”, anticipa il Consiglio federale.
Le cause sono da ricercare nei ritardi del completamento delle tratte di accesso in Germania e nella mancanza di interoperabilità lungo il corridoio nord-sud. In molti casi, aggiunge il governo, i treni di 740 metri non possono ancora circolare “e le offerte di trasporto non sono sempre caratterizzate da affidabilità e puntualità”.
“Le misure già attuate hanno avuto un effetto positivo”, ma si deve fare di più, ha detto Simonetta Sommaruga, sottolineando che i transiti, in passato, raggiungevano 1,4 milioni. Per quanto concerne i volumi di trasporto, tuttavia, la quota su rotaia del traffico merci transalpino si attestata a fine 2018 al 70,5%, con una riduzione di mezzo punto percentuale rispetto al 2016.
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