Clima, sì a una tassa sui biglietti aerei
In futuro, in Svizzera, i passeggeri aerei dovrebbero pagare una tassa per i loro voli. Il Consiglio nazionale, camera bassa del Parlamento svizzero, ha accolto giovedì una mozione in tal senso del verde liberale bernese Jürg Grossen. Dovrà ora esprimersi il Consiglio degli Stati, la cui Commissione dell'ambiente ha già proposto di integrare la tassa nella Revisione della Legge sul CO2.
Grossen ritiene che la Svizzera abbia accumulato un ritardo in materia di protezione del clima. Nella Confederazione, le emissioni di CO2 prodotte dal traffico sono rimaste ferme ai livelli del 1990, e quelle dovute al trasporto aereo continuano ad aumentare. Sui voli internazionali le compagnie aeree non versano imposte su oli minerali e cherosene, e i passeggeri non pagano l’IVA sui biglietti aerei.
Il deputato verde-liberale chiede di introdurre una tassa, tributo o tassa d’incentivazione. Dovrà essere calcolata in funzione dell’impatto di ciascun volo sul clima e ripercuotersi sui viaggiatori.
La mozione è stata accolta con 112 voti, contro 61 e 10 astenuti.
Un tassa già attesa
La Revisione totale della legge sul CO2Collegamento esterno sarà invece discussa la settimana prossima dal Consiglio degli Stati, camera alta del Parlamento. Un dibattito che si preannuncia teso e lungo, del quale la consigliera federale Simonetta Sommaruga, ministra dei trasporti, ha chiesto invano ai deputati al Nazionale di attendere l’esito.
Il progetto di revisione prevede una tassa sui biglietti aerei compresa fra 30 e 120 franchi, cui non saranno assoggettati i viaggiatori in transito; la tariffa sarebbe più elevata per i voli a lunga percorrenza.
Sul tavolo ci sono anche proposte di aumentare il prezzo della benzina e di fissare valori limite di emissioni per gli impianti da riscaldamento.
Emissioni delle auto
Con 93 voti (contro 87 e 2 astenuti), il Consiglio nazionale ha invece respinto una seconda mozione di Jürg Grossen, che chiedeva di non posticipare l’attuale obiettivo di emissioni di CO2 per le automobili (massimo 95 grammi per chilometro dal 2020). Stando al verde liberale, è lungi dall’essere raggiunto.
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