È per mangiare? Cognome e numero di telefono, grazie!
Bar e ristoranti in Svizzera potranno riaprire da lunedì 11 maggio. Ma con regole molto precise per garantire la protezione di personale e clienti.
Una settimana fa il Consiglio federale (governo) aveva dato il via libera alla riapertura di bar e ristoranti “nel rispetto di severe condizioni” e con un preciso piano di protezione. Questo pianoCollegamento esterno è stato presentato martedì da GastroSuisse, l’associazione ombrello del settore, e si applica a tutti i caffè, ristoranti, bar e alberghi con posti a sedere, come voluto dal governo.
In particolare, gli esercizi pubblici dovranno registrare nome, cognome e recapito telefonico dei clienti e conservare i dati per 14 giorni, in modo da permettere un tracciamento in caso di bisogno. Dopo due settimane, le informazioni saranno cancellate.
I professionisti del settore fanno buon viso a cattivo gioco: “Il carico burocratico non è indifferente – commenta Massimo Suter, presidente di GastroTicino, intervistato dalla RSI – e soprattutto ad alcuni clienti potrebbe dar fastidio comunicare le proprie generalità”.
Il documento riprende evidentemente i provvedimenti decisi dal governo, come il numero massimo di persone allo stesso tavolo (ossia quattro, fatte salve le famiglie con due genitori e più di due figli) e la distanza minima di due metri tra i clienti (a meno che tra di loro sia posta una barriera, ad esempio di plexiglas).
Il piano regola anche un’infinità di altri dettagli, che il Consiglio federale analizzerà nella sua seduta di venerdì.
Durante il servizio, la distanza minima di due metri è altamente raccomandata. Lo stabilimento dovrebbe prendere in considerazione l’attuazione di misure organizzative per garantire il rispetto di tale intervallo di spazio minimo (ad esempio servendosi di tavoli di servizio o carrelli).
Se ciò non fosse possibile, dovrebbe garantire che il personale sia esposto il meno possibile. Se la distanza minima non potesse essere mantenuta anche solo per un breve periodo di tempo, il piano consiglia vivamente (ma non si tratta di un obbligo) di indossare una maschera o una visiera protettiva.
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