Alain Berset: “Non deve più succedere”
Le dichiarazioni errate dell'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) in merito ai luoghi dove è più probabile essere contagiati (presi di mira ingiustamente locali notturni e ristoranti) avranno conseguenze. Lo ha assicurato il consigliere federale Alain Berset.
“È stato commesso un errore. La cosa più importante è rendersene conto e correggerlo il prima possibile, e questo è stato fatto”, ha detto Berset in un’intervista al programma “10 vor 10” della televisione svizzerotedesca.
Il numero dei nuovi casi di positività al coronavirus in Svizzera torna a salire dopo che lunedì (al termine del weekend del 1° agosto) erano stati 66: martedì l’Ufficio federale della sanità pubblica ne ha segnalati ulteriori 130, per un totale di 35’746 contagi confermati dall’inizio dell’epidemia.
Ora si tratta di apportare correttivi. Il caso avrà anche conseguenze organizzative in seno all’Ufsp. Va però anche tenuto presente che l’Ufficio è sotto pressione e riceve centinaia di richieste giornaliere da parte della stampa, ha aggiunto Berset.
Discoteche incriminate ingiustamente
Venerdì scorso l’Ufsp ha pubblicato una tabella in base alla quale il rischio di infezione è maggiore nei locali notturni e nei ristoranti. Domenica, l’ufficio ha corretto le affermazioni e ha dichiarato che la maggior parte dei contagi avviene all’interno dei nuclei famigliari. Maggiori dettagli su quanto accaduto in questo servizio:
PLACEHOLDERPer quanto riguarda le misure più severe adottate da alcuni cantoni per combattere il coronavirus, per il ministro non si tratta di “cacofonia”: il Consiglio federale ha stabilito regole valide per tutta la Svizzera, ad esempio per i trasporti pubblici, ma spetta ai cantoni valutare la situazione locale e agire di conseguenza quando il numero di infezioni aumenta. E lo stanno facendo bene, secondo Berset. A suo avviso ci sono cantoni in cui un rafforzamento delle misure non si giustifica.
Ginevra, per esempio, ha reagito bene all’aumento dei casi chiudendo le discoteche e imponendo rapidamente l’uso di maschere. Questo dimostra che il federalismo funziona. La decisione di far indossare maschere agli alunni è anch’essa una questione che riguarda i cantoni.
Tutta la popolazione deve continuare a fare uno sforzo, rispettando le distanze e le misure igieniche: “Non ci libereremo del virus così rapidamente come vorremmo”, ha concluso il consigliere federale.
Nel servizio del Tg, l’intervista al Consigliere federale:
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