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Continuano ad aumentare i contagiati in Svizzera

Una ragazza di spalle davanti a un cartellone con le regole per proteggersi dal coronavirus.
Nonostante le tante raccomandazioni, i contagiati aumentano. Keystone / Pablo Gianinazzi

In Svizzera si contano martedì undici nuovi casi confermati di persone affette da coronavirus: quattro in Argovia, due in Ticino, uno a Zugo, uno a Basilea Città, uno a Vaud e uno in Vallese nonché uno nell'esercito. I casi confermati dalle autorità federali salgono così a 37 in 12 cantoni. 

Per quanto concerne quest’ultimo caso, si tratta di un militare entrato in servizio lunedì alla piazza d’armi di Wangen an der Aare (Berna) per un corso di ripetizione del battaglione della polizia militare. L’uomo, un ticinese, ha riferito di essersi recato recentemente a Milano.

Il milite è risultato positivo a un test effettuato dal laboratorio di Spiez specializzato nel contrasto di minacce atomiche, biologiche e chimiche ed è stato isolato nell’infermeria della caserma.

Le condizioni del paziente sono stabili. Le tre persone con cui ha condiviso la stanza sono state messe in quarantena in infermeria. Per i restanti membri dell’esercito che erano stati in contatto con la persona infetta durante il giorno, il capo medico della caserma ha imposto un temporaneo isolamento notturno.

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Altri due casi in Ticino

Per quanto riguarda gli altri nuovi casi, in Ticino si tratta di due donne. Una è un contatto stretto del secondo paziente di cui si è dato notizia ieri, informa il Dipartimento della sanità e della socialità. L’altra è una donna residente nel Luganese che recentemente ha soggiornato nel Nord Italia.

Primo caso nella Svizzera centrale

Nel canton Argovia sono emersi quattro nuovi casi confermati, portando il totale a sei: si tratta di due uomini e due donne di età compresa tra i 30 e i 63 anni. Stando alla Cancelleria di Stato le loro condizioni di salute sono buone. Gli interessati si sono infettati in parte all’estero e in parte in Svizzera. Attualmente si trovano negli ospedali cantonali o vengono assistiti da questi ultimi.

Il nuovo caso a Vaud riguarda un uomo di 80 anni, è stato ricoverato al centro ospedaliero universitario di Losanna. Era in contatto con una persona di origine italiana a casa sua.

Anche il Vallese registra il suo secondo caso; entrambi i contagiati sono membri della stessa famiglia e si trovano in camere d’isolamento in ospedale, le loro condizioni di salute sono considerate buone, hanno indicato le autorità cantonali senza fornire precisazioni.

A Zugo si tratta invece del primo caso: riguarda un 21enne che è stato posto in isolamento in un ospedale zurighese in quanto si trovava da diversi giorni nel cantone limitrofo; è in buone condizioni di salute, hanno comunicato le autorità cantonali di Zugo. L’uomo ha contratto il virus in occasione di un evento privato. Zugo è il primo cantone della Svizzera centrale a segnalare un caso comprovato.

Intanto si è appreso che il primo caso segnalato ieri dalle autorità neocastellane è un 22enne che due settimane fa si era recato a Milano e che ora si trova all’ospedale di Interlaken, stando a quanto comunicato dalla Cancelleria di Stato del Canton Berna.

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(I dati non coincidono perfettamente poiché i cantoni annunciano i malati dopo un primo test positivo – e sono i dati della cartina – l’Ufficio federale della sanità solo dopo il secondo, e sono i dati presenti nel testo).

Test rimborsato da mercoledì

Intanto l’Ufficio federale della sanità pubblica ha fatto sapere che da mercoledì il test per la diagnosi del coronavirus – del costo di 180 franchi – sarà rimborsato dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie.

Ecco il riassunto della giornata in Svizzera:

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Studio epidemiologico. Dall’analisi di lunghe liste di pazienti contagiati dal coronavirus in Cina, emergono alcuni dati molto interessanti sul decorso della malattia. Uno studio ha accertato che nel 94,3% dei casi le persone non presentano sintomi oppure guariscono dopo aver avuto i tipici malesseri legati all’influenza stagionale. Sulla base di un altro gruppo di malati è stato determinato che la proporzione di coloro che non si sono accorti di essere stati contagiati pur essendo risultati positivi ammonta al 44%.

Il virus ha provocato sintomi gravi o gravissimi al 5,7% dei pazienti. Il 4,2% è guarito dopo un periodo più o meno lungo di cura. L’1,5% dei contagiati invece ha avuto scompensi talmente gravi da provocare la morte. In maggioranza si tratta di persone relativamente anziane (l’età media è di 72 anni) e con varie altre patologie.

Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmedCollegamento esterno


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