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In caso di nuova ondata pandemica Berna non chiuderà tutto

Simonetta Sommaruga a Bellinzona
La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga a Bellinzona. Keystone / Alessandro Crinari

Per la prima volta dall'inizio della pandemia la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga è giunta in Ticino, tra i cantoni maggiormente colpiti dal coronavirus.

Una visita che cade a due giorni dalla conclusione del regime particolare del cantone sudalpino in ambito economico-produttivo (dove persistevano ancora alcune limitazioni) e che ha sancito così il riconoscimento della guida esclusiva di Berna nella gestione della crisi pandemica.

Il resto della Confederazione lunedì scorso aveva infatti già dato avvio alla prima tappa della cosiddetta seconda fase, seguita al parziale lockdown decretato lo scorso 16 marzo dal governo federale.

“Lunedì la vita tornerà un po’ alla normalità, godiamoci ogni piccolo passo insieme”, ha detto di Simonetta Sommaruga durante la conferenza stampa che si è tenuta a Bellinzona, alludendo ai prossimi allentamenti delle misure restrittive. Il servizio del Quotidiano.

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Per quanto riguarda il rischio di una seconda ondata di contagi, la presidente della Confederazione ha assicurato che in questa eventualità “la reazione non sarebbe quella di chiudere tutto”, dal momento che sono stati aumentati i posti in terapia intensiva e che le future strategie permetteranno di mappare i singoli casi e ricostruire la catena dei contatti grazie anche alla nuova applicazione che sarà messa in funzione a giorni.

La consigliera federale ha anche affrontato la controversa questione della ripresa dell’attività didattica negli istituti scolastici che in Ticino sta facendo discutere molto. In proposito ha osservato che “in tutta la Svizzera c’è voglia di riaprirle”, ma a ciascun cantone è stato dato margine per fare “ciò che è meglio” nella sua specifica realtà.

Al riguardo il presidente del governo ticinese Christian Vitta ha ricordato che in Ticino si tornerà in aula con regole più stringenti rispetto ad altri cantoni.

Preoccupazione è stata espressa per le ingenti perdite che si stanno delineando nel ramo turistico che patisce la chiusura delle frontiere e la cancellazione di numerose manifestazioni, come il Festival del film di Locarno. Sono in corso di definizione gli aiuti che verranno al settore a Berna.

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