Tracciamento contagi, app testata dai soldati svizzeri
Il Politecnico federale di Losanna (EPFL) prosegue la fase di test dell'app DP-3T, che dovrebbe aiutare a ricostruire le catene di contagio legate al Covid-19. Dei soldati sono stati utilizzati per verificarne il funzionamento.
DP-3T (Decentralized Privacy-Preserving Proximity Tracing) è un progetto collettivo internazionale, al quale partecipano ricercatori del Politecnico di Losanna e di quello di Zurigo (ETH). L’applicazione dovrebbe essere pronta per l’11 maggio.
Fervono dunque le varie prove, proseguite anche oggi in una sala dell’EPFL con la partecipazione di una decina di soldati. I militi, negativi al coronavirus e muniti di mascherina così come di smartphone, sono stati messi in diverse configurazioni, come al ristorante o in un treno.
“L’obiettivo è di convalidare gli algoritmi che ci permettono di calcolare la distanza fra le persone”, ha spiegato, interrogato dall’agenzia Keystone-ATS, il capo del progetto d’integrazione Alfredo Sanchez. L’app, che si basa sulla tecnologia Bluetooth, mira infatti a determinare la lontananza e il tempo di esposizione fra individui. Se uno di questi viene dichiarato positivo al coronavirus, i suoi contatti vengono avvertiti tramite una notifica.
L’installazione di tale strumento resta comunque volontaria. Un punto centrale, che, negli scorsi giorni, l’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza Adrian Lobsiger ha ribadito. “Ogni costrizione giuridica o sociale deve essere evitata”, ha detto.
L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha reso noto il suo appoggio a questa soluzione. Un centinaio di militari saranno usati settimana prossima per altri test all’interno di una caserma.
Il servizio del telegiornale della Radiotelevisione svizzera:
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