Corteo funebre a Moutier per celebrare la morte della democrazia
Gli autonomisti giurassiani sono scesi in piazza venerdì sera a Moutier per protestare contro l'annullamento del referendum del 18 giugno 2017 che aveva decretato la separazione della città dal Canton Berna.
Per i circa quattromila attivisti vestiti a lutto, parecchi dei quali provenienti dal confinante Giura, la decisione del Tribunale amministrativo cantonale, definita una beffa, “ha seppellito la democrazia”.
Di parere diverso i due gradi di giudizio cantonali (prefetta del Giura Bernese e Tribunale amministrativo) per i quali lo scrutinio che ha visto prevalere di misura (51,72%) i sostenitori dell’accorpamento a Delémont è stato macchiato da “gravi violazioni di diritto”.
Il corteo degli autonomisti abbigliati di nero, per simboleggiare “il funerale della democrazia”, è partito dalla stazione intorno alle 19.30 e ha raggiunto il Municipio, senza passare dalla via più breve per evitare la sede degli antiseparatisti.
Davanti al palazzo comunale, sulla cui facciata è stata poi esposta un’enorme bandiera giurassiana, hanno preso la parola due membri del movimento “Moutier ville jurassienne”, il portavoce Valentin Zuber e il direttore della campagna Laurent Coste.
Il gruppo politico ha indetto un’assemblea per il 12 settembre nel corso della quale saranno discusse le prossime azioni in favore della campagna autonomista. In particolare dovrà essere esaminato l’eventuale ricorso contro il verdetto del Tribunale amministrativo bernese al Tribunale federale, che al momento non pare scontato.
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