Prezzi di riferimento per i farmaci generici
Il Consiglio federale ha trasmesso mercoledì al Parlamento un pacchetto di misure volte a frenare l'aumento dei costi della salute in Svizzera. Con un intervento sui prezzi dei farmaci generici, la creazione di un'organizzazione tariffale nazionale e progetti pilota, il governo si attende risparmi a lungo termine per diverse centinaia di milioni di franchi annui.
Con questo primo pacchetto, tutte le parti coinvolte avranno strumenti per contribuire al contenimento dei costi nell’ambito dell’assicurazione obbligatoriaCollegamento esterno delle cure medico-sanitarie, ha detto alla stampa il consigliere federale Alain Berset.
Non ci sarà una drastica diminuzione, ha chiarito il ministro, che evoca l’invecchiamento della popolazione e i progressi della medicina come fattori di aumento giustificato della spesa per la salute.
Un secondo pacchetto dovrebbe essere messo in consultazioneCollegamento esterno all’inizio del 2020.
Prezzo dei generici
In Svizzera, i farmaci equivalenti sono due volte più cari rispetto ai Paesi europei che ci circondano, ha rilevato Berset. Il governo ha quindi deciso di introdurre un sistema di prezzo di riferimento applicabile ai medicinali non più coperti da brevetto.
Il prezzo sarà fissato in funzione di quelli praticati all’estero e del volume di mercato del farmaco originale.
L’assicurazione di base (obbligatoria, le cui prestazioniCollegamento esterno sono le stesse a prescindere dalla cassa malattia con la quale si sottoscrive la polizza) rimborserà soltanto questo prezzo.
Rimane la libertà di scelta -almeno tre preparati contenenti lo stesso principio attivo dovranno coesistere sul mercato- nonché la possibilità di farsi prescrivere l’originale, per avere il quale l’assicurato dovrà però pagare la differenza.
Il nuovo sistema dovrebbe permettere di realizzare risparmi tra 300 e 500 milioni di franchi l’anno. Il Consiglio federale non vi ha rinunciato nonostante le opposizioni sollevate durante la consultazione: secondo l’industria, i medici e gli ospedali, potrebbe occasionare problemi di approvvigionamento e metterebbe in pericolo la sicurezza dei pazienti.
In una delle interviste di avvicinamento alle elezioni federali del 20 ottobre, il TG della Radiotelevisione svizzera ha chiesto un commento a Luca Crivelli, professore di economia sanitaria alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).
Organizzazione tariffale
Nell’ambito delle cure ambulatoriali, il governo vuole strutturare meglio i negoziati per fissare le tariffe. Sarà così creata un’organizzazione nazionale, analoga a quella per le cure stazionarieCollegamento esterno.
Il Consiglio federale vorrebbe inoltre obbligare fornitori di prestazioni e assicuratori a concludere convenzioni nazionali con misure correttive per attenuare gli aumenti ingiustificati dei costi.
I fornitori di cure saranno tenuti a inviare dopo ogni trattamento una copia della fattura ai pazienti, che potranno così controllare le prestazioni indicate e prendere atto dei costi.
Il pacchetto prevede anche la possibilità di attivare progetti pilota volti a esplorare nuove piste per ridurre i cosi, anche se esulano dalla Legge federale sull’assicurazione malattia. Alain Berset ha sottolineato che già oggi possono essere lanciati progetti innovativi, ma questa possibilità è poco sfruttata.
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