Sanità, i senatori contrari a tariffe uniche a livello nazionale
Con 31 voti e 12 astensioni il Consiglio degli Stati ha adottato un progetto elaborato dal governo federale che mira a ridurre la fattura delle casse malati ma le divergenze con l'altra Camera (e con lo stesso esecutivo) restano profonde.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG del 9.9.2020)
Dall’introduzione della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) nel 1996, ha ricordato il presidente della competente commissione della Camera alta, il democristiano solettese Pirmin Bischof (Ppd), i costi sanitari sono triplicati da 12 a 32 miliardi all’anno e occorre intervenire per calmierare la spesa.
Da parte sua il Consiglio federale aveva presentato nell’agosto dello scorso anno un pacchetto di nove misure per frenare l’impennata dei costi di questo settore che, a giudizio del consigliere federale Alain Berset stanno già dando i loro primi frutti.
Il servizio del TG:
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Ma il nodo principale riguarda la proposta di un modello tariffario uniforme a livello nazionale che introduce forfait per le prestazioni ambulatoriali. I “senatori” si sono pronunciati a stretta maggioranza contro questa novità che è invece ritenuta essenziale dalla Camera bassa – che lo ha votata con convinzione a larga maggioranza – e da molti operatori del settoreCollegamento esterno (tra cui Santésuisse, gli ospedali aderenti all’associazione H+ e la federazione dei chirurghi FMCH).
A sostegno di tariffe uniche per le prestazioni dello stesso tipo ci sono gli argomenti della riduzione del carico amministrativo per assicurazioni e medici e della maggiore chiarezza e trasparenza delle fatture che vengono inviate ai pazienti, oggi spesso incomprensibili.
Tutti fattori che secondo gli attori in questione contribuirebbero ad abbassare significativamente le remunerazioni delle terapie, e quindi i premi delle assicurazioni sanitarie obbligatorie a carico dei cittadini, rendendo più semplice il sistema.
Ma della questione se ne riparlerà nel corso della sessione invernale quando il progetto sarà di nuovo discusso dai consiglieri nazionali.
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