Berna annuncia un nuovo lockdown da martedì
Come era ampiamente pronosticato venerdì il governo federale ha decretato il lockdown parziale in tutta la Confederazione per almeno un mese. Alcune limitate eccezioni si potranno avere a livello cantonale in funzione dell'evoluzione dei dati epidemiologici.
Bar e ristoranti vengono chiusi per almeno un mese da martedì prossimo, 22 dicembre, e sono sospese tutte le manifestazioni pubbliche, le attività ricreativo-culturali e le discipline sportive non professionistiche (ad eccezione di quelle che si svolgono all’aperto con un massimo di cinque persone o praticate dai ragazzi fino ai 16 anni).
Indice di riproduzione preoccupante
Alla luce della problematica situazione pandemica, definita “preoccupante”, il governo federale – analogamente a quanto già fatto nei paesi vicini – ha quindi deciso in prossimità delle feste di fine anno una stretta negli ambiti sociali ritenuti non indispensabili.
Il tasso di riproduzione Rt del coronavirus rimane infatti al di sopra delle previsioni elaborate nelle scorse settimane dalle autorità sanitarie (valore 1: un positivo infetta mediamente un’altra persona) e, come sollecitato da più parti, occorre agire per frenare il nuovo balzo dei contagi. L’obiettivo, ha precisato il ministro della sanità Alain Berset, è di portare l’indice di infezioni a un valore inferiore allo 0,8.
In concreto, oltre al settore della ristorazione (escluse mense scolastiche e aziendali e servizi alla clientela degli alberghi), anche cinema, teatri, musei, biblioteche, casinò, giardini botanici e zoo saranno costretti a chiudere i battenti in attesa di tempi migliori mentre i negozi possono restare aperti (ad eccezione del Canton Argovia), anche quelli che commercializzano prodotti non essenziali.
Ma per evitare pericolosi assembramenti durante le feste, Berna ha inasprito le condizioni di accesso dei consumatori in funzione della superficie di vendita. Vengono inoltre mantenuti i vincoli orari degli esercizi pubblici (non oltre le 19) e il divieto degli acquisti la domenica e i giorni festivi.
Sci consentito ma non dappertutto
Si potrà sciare, a determinate condizioni, ma nei comprensori turistici bar e ristoranti rimarranno chiusi. E in ogni caso diversi governi locali – tra cui per il momento Lucerna, Zugo e Svitto – hanno già fatto sapere che sotto le feste resteranno inagibili le loro piste da sci poiché, a loro giudizio, sarebbe inopportuno, nell’attuale situazione sanitaria, mantenere in funzione gli impianti di risalita.
Mentre Berna, Vallese, Vaud e Ticino non intendono rinunciare agli sport invernali. In proposito la Conferenza dei direttori cantonali della sanità ha invitato i cantoni a “esaminare attentamente” se siano soddisfatte le condizioni per l’autorizzazione all’esercizio degli impianti di risalita, che possono essere concesse “solo se il cantone o la regione hanno, tra l’altro, una capacità sufficiente per trattare sia i pazienti affetti da Covid-19 che gli altri”.
Sulle chiusure delle piste da sci il servizio del TG:
Eccezioni cantonali
I cantoni con uno sviluppo epidemiologico favorevole possono prevedere allentamenti, come l’apertura di ristoranti (fino alle 23, l’1 di notte a Natale e Capodanno) e impianti sportivi. La condizione è che il tasso riproduzione resti sotto la soglia di 1 per sette giorni consecutivi.
Se queste restrizioni non sortiranno gli effetti sperati il Consiglio federale, che riesaminerà la situazione il 30 dicembre, potrebbe adottare misure ancora più rigide.
Aiuti all’economia
Per venire incontro ai settori colpiti da queste misure il governo ha altresì prorogato al 31 marzo le indennità per il lavoro ridotto (cassa integrazione).
Vengono inoltre aumentati considerevolmente gli aiuti finanziari del programma per i cosiddetti casi di rigore, che passeranno da 500 milioni a 2,5 miliardi di franchi. Ne potranno beneficiare le aziende con un fatturato di almeno 50’000 franchi (in precedenza la soglia era di 100’000 franchi) mentre gli indipendenti che attestano una perdita di cifra d’affari di almeno il 40% (prima il tetto era del 55%) avranno diritto all’indennità per perdita di guadagno.
Sommaruga: settore sanitario sotto pressione
“Per ridurre in modo netto e rapido il numero dei casi servono misure più restrittive, su questo il governo è unanime”, ha spiegato la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga in conferenza stampa a Berna. Da settimane gli ospedali e il personale sanitario sono infatti sotto pressione e con i giorni festivi alle porte cresce il rischio di una rapida impennata dei positivi.
Per questo motivo occorre ridurre il più possibile i contatti sociali e rinunciare a viaggi e spostamenti non strettamente necessari. “Il nostro Paese è forte quando agiamo tutti assieme e ora abbiamo bisogno di tutto il Paese”, ha aggiunto la consigliera federale.
Sull’impatto delle misure l’opinione degli esperti nel servizio del TG:
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 18.12.2020)
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