Le varianti del coronavirus preoccupano Berna
Sono attualmente 28 le persone in Svizzera risultate positive alla variante britannica del virus in sette cantoni e per il momento tutti i casi sono direttamente collegati con il Regno Unito.
Tale mutazione potrebbe però svilupparsi come una seconda pandemia nell’attuale pandemia, ha avvertito nel corso di una conferenza stampa a Berna Virginie Masserey, responsabile della sezione Controllo delle infezioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp).
Pandemia nella pandemia
Per Rudolf Hauri, presidente dell’associazione dei medici cantonali, è assolutamente necessario “ritardare la propagazione” di questa nuova variante britannica, così come di quella registrata in Sudafrica che potrebbe ridurre l’efficacia dei vari vaccini in corso di commercializzazione. A questo proposito, la funzionaria dell’Ufsp ha raccomandato alle persone provenienti dalla Gran Bretagna o che hanno avuto contatti con persone dell’isola di fare il test.
Tasso di riproduzione a 0,89
La situazione in Svizzera resta problematica. Si rileva una tendenza alla stagnazione ad alto livello della trasmissione del virus, con il tasso di riproduzione (Rt) che si è stabilizzato a 0,89, valore superiore allo 0,8 indicato dal governo per poter dimezzare le nuove infezioni dopo due settimane. E in otto cantoni l’indice Rt continua ad essere al di sopra di 1. Mentre l’occupazione nei reparti di cure intense è al 71%, di cui il 58% da malati di Covid-19, per un totale di 428 persone.
Un milione di dosi entro febbraio
Sul fronte dei vaccini viene confermata in questi primi giorni di somministrazione alla popolazione la loro sicurezza ma le quantità sono limitate. Sono infatti attualmente disponibili 233’000 dosi: lunedì, in attesa dell’omologazione di altri preparati immunizzanti, è arrivato il secondo carico dagli stabilimenti della Pfizer/Biontech.
A febbraio il numero di dosi raggiungerà il milione e 7,5 milioni di dosi, che dovrebbero essere omologate a breve da parte di Swissmedic, sono state acquistate da Moderna. L’obiettivo, ha precisato Nora Kronig (divisione affari internazionali dell’Ufsp) è di vaccinare entro l’estate tutti coloro che lo desiderano.
“Tutti saranno vaccinati, ma non tutti potranno essere i primi”, ha detto Christoph Berger (Commissione federale per le vaccinazioni) in merito alla carenza di dosi in questa prima fase della campagna, che richiede un “grande sforzo logistico”.
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 5.1.2021)
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