Credit Suisse è piombato nelle cifre rosse nel 2015. Il colosso bancario elvetico ha infatti registrato lo scorso anno una perdita netta di 2.944 miliardi di franchi, a fronte di un utile di 1.87 miliardi nel 2014.
La causa principale di questa flessione è legata ad una svalutazione dell’avviamento di 3,8 miliardi di franchi, si legge in un comunicato diffuso dall’istituto. A pesare sul risultato vi sono però stati anche costi di ristrutturazione e poste per regolare contenziosi giuridici. Il titolo è andato a picco alla Borsa di Zurigo, perdendo il 9% in apertura.
Al momento di pubblicare i risultati del terzo trimestre, la banca aveva annunciato la sua nuova strategia che coincide con l’arrivo del nuovo CEO Tidjane Thiam. Le perdite, spiega il responsabile della redazione economica del radiogironale della RSI, Luca Fasani, sono anche da mettere in relazione con questo cambio della guardia: da una parte c’è la nuova strategia che porta a dei costi, ma dall’altra la nuova direzione ha tutto l’interesse a svuotare gli armadi subito per poi ripartire da una posizione migliore.
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