La Guardia di Finanza ha diffuso lunedì nuovi video delle camere di sorveglianza installate sotto il ponte crollato sei giorni fa. Intanto il moncone restante continua a destare preoccupazioni.
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tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 20.08.2018)
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Le operazioni di recupero dei beni nelle case degli sfollati sono state sospese lunedì, a causa degli scricchiolii provenienti da ciò che resta del ponte Morandi.
Sul moncone est del ponte, i vigili del fuoco hanno posizionato un georadar per monitorare eventuali alterazioni della stabilità.
La procura di Genova si è detta pronta, in caso di concreto pericolo, ad autorizzare l’abbattimento del moncone, sequestrato il 17 agosto dopo il crollo della campata.
Il procuratore capo della città ligure, Francesco Cozzi, ha inoltre indicato che “al momento non ci sono indagati; l’attività giudiziaria ha i suoi tempi”.
“È troppo presto per parlare delle cause”, ha aggiunto Cozzi. “Un incidente probatorio si farà quando la scena dell’indagine penale sarà abbastanza delimitata, quando le possibili cause saranno più delineate. Certamente va fatto in tempi ragionevoli, ma non dall’oggi al domani. Una giustizia che decidesse dall’oggi al domani sarebbe inquietante”.
Consegnate le prime case
Intanto, lunedì le autorità comunali hanno consegnato le prime case a cinque famiglie – per un totale di 21 persone. Si tratta di appartamenti destinati di solito alle forze dell’ordine.
Il sindaco della città, Marco Bucci, ha da parte sua invitato i genovesi in condizione di farlo a “mettere a disposizione una casa” per gli sfollati e ha rinnovato la promessa di dare un nuovo tetto a tutti entro Natale.
Il video integrale diffuso dalla Guardia di Finanza:
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