La maxi operazione dei Carabinieri che martedì ha portato all'arresto, in Italia e Germania, di 169 persone legate alla ‘ndrangheta calabrese, ha anche un risvolto elvetico. Dai documenti firmati dai giudici delle indagini preliminari, emerge infatti che la cosca Farao-Marincola era già attiva in Svizzera e aveva intenzione di investirvi ulteriormente, anche in Ticino.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/Zz con RSI (RSI News e Quotidiano del 10.01.2018)
Contenuto esterno
In Germania l’organizzazione criminale imponeva ai ristoratori l’acquisto di vino, prodotti di pasticceria e semilavorati per la pizza prodotti da imprese legate alla cosca.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
‘Ndrangheta, 169 arresti in Italia e Germania
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’operazione denominata “Stige”,dei Carabinieri del raggruppamento operativo speciale (Ros) e di quelli del Comando provinciale di Crotone contro la ‘ndrangheta, si è svolta martedì e prevedeva l’arresto di 169 persone. Al centro dell’inchiesta le attività criminali della cosca Farao-Marincola, una delle più potenti della Calabria, con ramificazioni anche nel Nord e Centro Italia (in particolare…
Secondo l’accusa gli ‘ngranghetisti erano anche divenuti i referenti dei ristoratori per l’accomodamento di eventuali controversie che si venivano a creare.
Un modello che l’associazione criminale intendeva espandere anche nella Svizzera italiana. In una registrazione ambientale risalente al febbraio del 2017, una persona che gli inquirenti definiscono come “un plenipotenziario della cosca” dice le seguenti parole: “Dopo siamo andati a Lugano, abbiamo trovato uno che ha assaggiato il vino”.
La stessa persona parla di 16 locali su territorio elvetico “già nostri” e di altri già “in società”, e invita poi l’interlocutore, un altro boss ‘ndranghetista, a un appuntamento “in Svizzera interna”.
Ma i legami della ‘ndrangheta con la Confederazione che compaiono nei documenti non si limitano alla ristorazione. Si parla del transito di “mazzette” dalla Svizzera a Parma e anche di armi “corte e lunghe”, che il boss intercettato si sarebbe procurato in Svizzera.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Condannato il “Banchiere della ‘ndrangheta”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Longo è stato ritenuto colpevole di partecipazione a un’organizzazione criminale, riciclaggio di denaro e inganno delle autorità. Al secondo imputato, che aveva aiutato Longo a riciclare diversi milioni di franchi di provenienza illecita, è stata invece inflitta una pena di 3 anni di carcere. Sei mesi dovrà passarli in prigione, il resto è sospeso con…
La lotta contro la mafia passa dai banchi di scuola
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il “Progetto legalità” vuole sensibilizzare i circa 10'000 alunni delle scuole italiane in Svizzera sui pericoli legati alla criminalità organizzata.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Lo incontriamo in un albergo in zona Tiburtina, a Roma, a poche ore dalla diretta di Non è l’Arena, il talk che Massimo Giletti conduce la domenica su La7 “faccio parte della sua squadra. Massimo è un uomo intelligente e piace al pubblico. Lavoro benissimo con lui: siamo stati i primi a parlare di ‘ndrangheta…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le persone colpite dalle 27 misure cautelari (21 in carcere, 3 ai domiciliari e 3 interdittive) sono accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.