Il telescopio Cheops è pronto per lo spazio
Il telescopio Cheops è pronto a esplorare lo spazio, alla ricerca di pianeti extrasolari. Lo ha annunciato giovedì l’Università di Berna. Si tratta della prima missione spaziale dell’ESA diretta dalla Svizzera.
Lo strumento sarà caricato su un camion martedì 10 e prenderà la strada per Madrid, dove sarà fissato su una piattaforma satellitare. Una cassa appositamente costruita per il trasporto in Spagna lo proteggerà da vibrazioni, umidità e inquinamento.
Non è però dalla penisola iberica che CheopsCollegamento esterno (CHaracterizing ExOplanet Satellite) lascerà la Terra. Dopo alcuni test sarà trasferito alla base dell’Agenzia spaziale europeaCollegamento esterno (ESA) a Kourou, in Guyana francese.
Lì, entro un anno, un razzo lo porterà in orbita a un’altitudine di 700 chilometri, insieme a un satellite radar italiano.
La missione
Compito del telescopio spaziale sarà osservare, per tre anni, le caratteristiche dei pianeti di grossomodo 500 stelle particolarmente luminose. Sono detti esopianeti poiché appartengono a una stella diversa dalla nostra, il Sole.
L’obiettivo principale non è scoprirne di nuovi, precisa il capo della missione Willy Benz, dell’Istituto di ricerca spazialeCollegamento esterno all’Università di Berna.
“Si tratta piuttosto di capire di cosa sono fatti, quanto sono grandi, quanto sono caldi, di quali elementi chimici sono composti; capire se c’è un’atmosfera, se sì, qual è la sua struttura; quanto è caldo il suolo, c’è dell’acqua, eccetera”.
La Svizzera in prima linea
Alla missione partecipano istituti di 11 paesi europei. La struttura è stata progettata e fabbricata nel nostro Paese, mentre ottica, software di volo e altre parti sono state finanziate da istituti stranieri.
Ci sono voluti cinque anni per realizzare Cheops. La grande sfida, precisa l’Università di Berna, sono state le scadenze ravvicinate. La missione costerà una cinquantina di milioni di euro, di cui circa 30 messi dalla Svizzera.
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