Depositate le firme per il referendum contro i nuovi caccia
Gli svizzeri torneranno a votare sull'acquisto degli aerei da combattimento destinati a sostituire gli F/A-18 e i Tiger attualmente in dotazione alle forze armate elvetiche.
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tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 17.6.2020)
Il Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSsE) e rappresentanti dei partiti di sinistra (socialisti e verdi) hanno depositato mercoledì alla Cancelleria federale quasi 90’000 firme (65’874 già vidimate) a sostegno del referendum che si terrà il prossimo 27 settembre contro i sei miliardi che saranno stanziati per i nuovi caccia e su cui il parlamento si è pronunciato lo scorso dicembre dal parlamento.
Più precisamente il quesito referendario che sarà sottoposto agli elettori riguarderà il principio dell’acquisto, senza addentrarsi su modelli e cifre.
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Per i referendisti i costi del progetto, che nel corso degli anni verosimilmente saliranno a 24 miliardi di franchi a causa delle future spese di esercizio e di manutenzione, sono ingiustificati dal profilo operativo e vanno a discapito di altri settori (crisi sociale ed economica, ambiente, istruzione, trasporti pubblici e pensioni). “È uno spreco di soldi irresponsabile”, ha in proposito osservato il consigliere nazionale dei Verdi Fabien Fivaz, per il quale occorrerebbe utilizzare queste somme per contrastare il cambiamento climatico e salvare i posti di lavoro.
Inoltre, ha aggiunto il parlamentare socialista Carlo Sommaruga, per i compiti di polizia aerea sui cieli svizzeri potrebbero essere impiegati jet leggeri molto meno costosi. In ogni caso, sottolineano gli oppositori, gli attuali F/A-18 sono sufficienti a garantire un’efficace difesa aerea anche quando verranno pensionati i 54 Tiger F-5 dell’aviazione militare rossocrociata.
Sull’altro fronte, tutti gli altri partiti hanno evidenziato che la difesa e la sicurezza della popolazione sono tutt’altro che un “lusso insensato”. Mentre dal punto di vista economico i nuovi aerei da combattimento e i costi d’esercizio non sottraggono risorse ad altri settori ma saranno finanziati esclusivamente dal bilancio dell’esercito. Si tratterà solo di intervenire sulla ripartizione delle somme d’esercizio delle Forze armate.
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