Libera circolazione, parlamento contrario alla revoca unilaterale
Dopo la camera bassa anche il Consiglio degli Stati ha raccomandato di respingere - con 38 voti contro 4 (e 3 astenuti) - l'iniziativa popolare dell'Unione democratica di centro (destra) che mira a revocare l'accordo di libera circolazione con i paesi UE.
A difendere in aula il testoCollegamento esterno sono stati solo gli esponenti della destra, per i quali l’attuale regime migratorio metterebbe a repentaglio il benessere elvetico. Di parere opposto gli altri partiti e la consigliera federale Karin Keller-SutterCollegamento esterno per i quali la disdetta dell’accordo porrebbe fine all’approccio bilaterale con Bruxelles e l’intero pacchetto di intese sottoscritte l’UE.
Da parte sua il neo senatore ticinese Marco Chiesa (UDC) ha descritto in aula le problematiche del mercato del lavoro a sud delle Alpi, con circa 68’000 frontalieri che varcano ogni giorno il confine, alimentando il dumping salariale e altri effetti patologici cui le cosiddette misure d’accompagnamento non hanno saputo porre rimedio: “I sottoccupati sono raddoppiati toccando quota 20’000, il numero delle persone in assistenza è esploso (…), mentre i contratti normali di lavoro sono già 17 che è di gran lunga il record svizzero”.
In proposito la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha riconosciuto che in Ticino l’impatto dell’apertura del mercato del lavoro è stato più forte, anche per la vicinanza di grandi agglomerati come Milano, Como e Varese, e negare la pressione sui salari “sarebbe irresponsabile”.
Ma d’altro canto per la ministra del Dipartimento di giustizia e polizia l’accettazione alle urne dell’iniziativa “per un’immigrazione moderata” si tradurrebbe in una minaccia per la via bilaterale e per l’occupazione e il benessere del nostro paese a lungo termine.
A questo punto sulla proposta avanzata dall’UDC si esprimeranno la prossima primavera gli svizzeri in un voto che potrebbe avere per la Svizzera una portata storica analoga a quello sullo Spazio economico europeo del dicembre 1992, a quello sugli accordi bilaterali del maggio 2000 e del giugno 2005 e a quello sull’iniziativa contro l’immigrazione di massa del febbraio 2014.
Ecco cosa è successo in parlamento nel servizio del Tg:
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.