Seimila persone hanno sfilato sabato a Lugano, nel corteo del primo 'Pride' svizzero organizzato a sud delle Alpi. Parata e discorsi ufficiali sono l'apice di una settimana tra teatro, danza, arte, musica e sport dedicata all'orgoglio LGBTQ.
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
tvsvizzera.it/ri con RSI (Quotidiano e TG del 02.06.2018)
I diritti di gay, lesbiche, bisessuali, trans e queer fanno ormai parte di un più ampio dibattito sul tema della diversità. Ma questo non significa che le discriminazioni, in Svizzera nel 2018, siano state eradicate.
La manifestazione, mai ospitata prima d’ora dalla Svizzera italiana, ha attirato una folla eterogenea sabato sul lungolago di Lugano.
Contenuto esterno
Partita dal centro culturale LAC, la sfilata ha raggiunto il ‘Villaggio del pride’ allestito al Campo Marzio, dove hanno preso la parola, tra gli altri, i rappresentanti della comunità LGBT, le autorità comunali, il consigliere federale Ignazio Cassis.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Addio a Gilbert Baker, creò la ‘rainbow flag’
Questo contenuto è stato pubblicato al
Seconda metà degli anni Settanta. San Francisco, capitale della cultura hippie, diventa punto di riferimento per gli omosessuali che da ogni parte degli Stati Uniti accorrono sulle coste del Pacifico per trovare libertà. Tra loro c’è anche Gilbert Baker, un giovane originario del Kansas, che ha appena abbandonato l’esercito e si è appassionato al cucito.…
Il sangue degli omosessuali accettato, ma a severe condizioni
Questo contenuto è stato pubblicato al
SwissmedicCollegamento esterno ha accettato di porre fine all’esclusione dalla donazione di sangue da parte di uomini omosessuali, istituita nel 1988 a causa dei pericoli di trasmissione dell’AIDS. L’istituto accoglie in questo modo la richiesta presentata nel luglio del 2016 da Trasfusione CRS SvizzeraCollegamento esterno. L’abolizione del divieto è però legata a condizioni molto severe. Per…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Wajahat Abbas Kazmi ha 30 anni, è in Italia da 15 e vive una vita molto particolare. È un filmmaker, è musulmano, ma è soprattutto un attivista sul delicatissimo argomento dei diritti delle persone LGBT nei paesi musulmani. Abbas racconta della sua vita con pudore, ma non può evitare di emozionarsi quando parla di una…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.