Tutti i dossier aperti tra Unione europea e Svizzera sono stati sbloccati: è quanto hanno annunciato giovedì la presidente della Confederazione Doris Leuthard, in visita a Bruxelles, e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. In tutti settori, ha spiegato la consigliera federale, saranno nuovamente avviati negoziati tecnici.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/ri con RSI (TG 06.04.2017)
Contenuto esterno
Secondo Doris Leuthard, la legge che impone il principio della “preferenza per i lavoratori indigeni” in Svizzera – varata per dare seguito all’iniziativa ’Contro l’immigrazione di massa’, lanciata dall’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) e approvata dal popolo il 9 febbraio 2014 – entrerà in vigore il 1° gennaio 2018.
Jean-Claude Juncker ha osservato che la formulazione rispetta il principio della libera circolazione e ha invitato a “non mescolare” i negoziati tra l’Ue e la Svizzera con quelli per la Brexit, poiché la Confederazione “fa parte del mercato unico”, mentre il Regno Unito “punta a un accordo di libero scambio”.
Berna, intanto, ha accettato il riavvio delle trattative su quelli che ha definito “pomi della discordia”, in particolare il cosiddetto “accordo quadro istituzionale” che implica l’accettazione da parte della Svizzera della giurisdizione della Corte di Giustizia europea e quello sulle regole per gli aiuti di Stato.
Nella conferenza stampa comune a Bruxelles, Doris Leuthard ha sottolineato che la Svizzera è il terzo partner commerciale dell’Unione europea, e che la bilancia commerciale è favore di Bruxelles per 21 miliardi di euro l’anno.
Dal canto suo, Jean-Claude Juncker ha dichiarato che “non ci sono diktat” e che per verificare lo sviluppo del negoziato ci saranno due nuovi faccia a faccia, in estate e in occasione di una visita in Svizzera “a fine autunno”. Tali incontri serviranno a fare il punto in vista di un accordo generale da concludere “nei prossimi mesi e anni”.
Juncker ha descritto come “rispettoso” l’atteggiamento dell’Ue nei confronti della Confederazione. “Non facciamo ricatti alla Svizzera né a nessun altro”, ha risposto a una specifica domanda.
Leuthard, da una parte, ha osservato che “qualche Stato membro non riconosce l’importanza della Svizzera”, ma ha assicurato che se ci saranno gli attesi progressi positivi nei negoziati “è interesse della Confederazione” sbloccare il contributo da un miliardo di euro ai fondi per la coesione europei.
Il nostro corripondente da Bruxelles Tomas Miglierina
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Relazioni Svizzera-Ue, il disgelo passa dal Ticino
Questo contenuto è stato pubblicato al
È ottimista, l’ambasciatore dell’Unione europea in Svizzera, ai microfoni della RSI. Quelli tra la Confederazione e l’Ue “sono rapporti che continuano a migliorare. Gli ultimi tre anni sono stati difficili a causa del referendum sull’immigrazione di massa, ma dopo che il Parlamento l’anno scorso ha votato la legge d’applicazione c’è stata una svolta. Credo, spero,…
Acciaio ma non solo: come migliorare i rapporti Svizzera-UE?
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera, pur essendo un partner commerciale importante dell’Unione Europea, è spesso dimenticata, data la sua assenza nelle sedi politiche. Un esempio è l’acciaio svizzero, penalizzato a causa delle misure messe in atto dall’UE per difendersi dalle enormi produzioni di Cina, Ucraina e Bielorussia. Per discutere di questo e, più in generale, dell’aggiornamento degli accordi…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Una delegazione svizzera a Bruxelles — guidata dal direttore dell’ufficio federale della migrazione Mario Gattiker — ha spiegato oggi, martedì, all’Unione europea cosa intende fare la Confederazione per attuare l’iniziativa dell’UDC del 9 febbraio “contro l’immigrazione di massa” divenuta nuovo articolo costituzionale. “La riunione era particolarmente affollata — ha riferito l’inviato della RSI Thomas Miglierina…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Secondo il segretario di Stato della migrazione svizzero Mario Gattiker l’applicazione sarà tuttavia “attentamente sorvegliata”. Gattiker si è mostrato irritato riguardo all’affermazione fatta recentemente da una portavoce della Commissione Ue secondo la quale Bruxelles non solo avrebbe “accompagnato” il processo di elaborazione della legge di applicazione “ma anche un po’ pilotato per assicurarsi che il…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il comitato che si oppone alla cosiddetta adesione strisciante all’Unione Europea (capitanato dal milionario Christoph Blocher) ha lanciato a Berna la campagna contro l’accordo istituzionale fra Berna e Bruxelles. Immediata la reazione di Didier Burkhalter: il ministro degli esteri è stato categorico e ha dichiarato che questo accordo è la via migliore per assicurare prosperità…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un accordo istituzionale che prevede la ripresa dinamica del diritto europeo da parte svizzera. Un tasto dolente per molte forze politiche in Svizzera e come se non bastasse in caso di contenziosi Bruxelles vorrebbe che a decidere fosse la Corte di giustizia europea. Una via alternativa indicata da alcuni potrebbe essere quella di attribuire questo…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.