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Papa Francesco a Ginevra, “un giorno storico”

Circa 30'000 persone hanno assistito nel tardo pomeriggio di giovedì alla messa celebrata da papa Francesco nel centro espositivo Palexpo a Ginevra, in occasione della sua visita di una giornata nella città di Calvino. "Oggi è un giorno storico, non ci fermeremo", ha detto il presidente del comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese.

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Per la prima volta nella storia un pontefice ha lasciato il Vaticano con il solo scopo di incontrare il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC). A Ginevra, la “Roma protestante”, papa Francesco ha ripetutamente invocato l’unità dei cristiani. Sin dai primi momenti con gli esponenti del CEC fino al termine della giornata, con una messa a cui hanno assistito oltre 30’000 fedeli, anche se ne erano attesi circa 40’000.

Il pontefice è stato accolto stamane all’aeroporto di Cointrin dal presidente della Confederazione Alain Berset e dal consigliere federale Ignazio Cassis. 

Berset e Bergoglio hanno poi avuto un colloquio di circa mezz’ora, in cui hanno parlato soprattutto di promozione della pace e della gestione dei profughi. Il Papa ha auspicato un impegno della Svizzera per “disinnescare i conflitti” nel Medio Oriente e nel mondo intero approfittando delle sue competenze di dialogo, ha riferito Berset in una conferenza stampa dopo il bilaterale.

Il segretario generale del CEC, il pastore Olav Frykse Tveit, ha manifestato grande soddisfazione per la visita del papa, rivelatrice del fatto che è possibile superare divisioni e distanza, “ma anche i profondi conflitti provocati da tradizioni e convinzioni di fede diverse”.

Tveit ha ringraziato il papa anche per aver dimostrato “il suo attaccamento a questo santo ministero dell’unità, abbandonando le zone di comfort della Chiesa”.

“Oggi è un giorno storico, non ci fermeremo”, ha promesso Agnes Abuom, presidente del comitato centrale del CEC. “Da soli si va più in fretta, assieme si va più lontani”, ha dichiarato facendo riferimento a un proverbio africano.

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Messa a Palexpo

Nella messa celebrata a Palexpo, papa Francesco ha invitato i fedeli a dare prova di solidarietà con le persone più vulnerabili, un tema su cui ha insistito nel corso di tutta la giornata. Nell’omelia ha anche sottolineato i benefici del perdono degli ultimi decenni tra cristiani.

Il pontefice ha poi invitato alla sobrietà, recuperando la semplicità della vita, oggi come “drogata”: “si corre dal mattino alla sera, tra mille chiamate e messaggi, incapaci di fermarsi davanti ai volti, immersi in una complessità che rende fragili e in una velocità che fomenta l’ansia. S’impone una scelta di vita sobria, libera dalle zavorre superflue”.

Papa Francesco si è accasciato alcuni istanti al termine della messa. È stato trattenuto nella caduta e ha poi potuto lasciare la sala senza bisogno di aiuto.

Il papa, che compierà 82 anni tra qualche mese, aveva già manifestato segni di stanchezza durante la giornata.

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Pesca miracolosa

La Svizzera ha offerto al pontefice una riproduzione dell’opera d’arte “La pesca miracolosa” dell’artista elvetico del 15esimo secolo Konrad Witz. Il Vaticano, dal canto suo, ha scelto per le autorità di Berna una stampa che rappresenta il primo comandante della Guardia svizzera pontificia.

A consegnare l’omaggio al papa è stato il presidente della Confederazione Alain Berset. L’opera, esposta al Museo di arte e di storia (MAH), rappresenta San Pietro che si getta nell’acqua con la vista di Ginevra sullo sfondo.

La stampa, su pergamena, che Bergoglio ha donato a Berset costituisce l’antiporta del manoscritto Vat. lat. 1682 della Biblioteca Apostolica Vaticana, proveniente dalla collezione personale di Papa Giulio II della Rovere, pontefice dal 1503 al 1513. Il foglio contiene la rappresentazione miniata a piena pagina dell’ingresso trionfale del Pontefice nella città di Roma nel marzo del 1507 di ritorno dalla vittoria su Giovanni Bentivoglio e dalla conseguente riconquista di Bologna”.

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