A scuola da Erdogan?
Ankara vorrebbe estendere la sua influenza sugli alunni di origine turca in Europa tramite corsi scolastici in diversi paesi tra cui la Svizzera, secondo quanto riportato dal settimanale SonntagsBlick.
Nell’ambito di un programma educativo ad ampia scala, lo Stato turco vuole offrire dei corsi di lingua, religione e cultura turca in Svizzera. Lo rileva il settimanale elvetico SonntagsBlickCollegamento esterno. I nuovi corsi non hanno nulla a che vedere con quelli di “lingua e cultura d’origine” (Lco) che già ora si tengono per i figli di immigrati, inquadrati nell’offerta scolastica svizzera e che sottostanno al controllo dei cantoni (vedi riquadro in basso).
Sul sito del ministero degli affari esteri di Ankara la nuova offerta è pubblicizzata da un mese. “Il progetto serve a mantenere l’identità, la cultura e i valori dei concittadini che vivono all’estero per permettere loro di diventare cittadini attivi e mantenere i contatti con la madre patria”.
Nel 2016, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan aveva ordinato la chiusura delle scuole legate al suo rivale in esilio Fetullah Gülen e si ritiene che stia cercando di riempire il vuoto lasciato.
Le lezioni si svolgerebbero durante il fine settimana e sarebbero facoltative ma c’è chi le ritiene preoccupanti.
“Credo che dovrebbero essere le comunità turche stesse a decidere come vogliono affrontare il tema della propria identità, come la vogliono costruire”, ha detto alla Radiotelevisione svizzera l’islamologo Reinhard Schulze. “Che ciò avvenga invece attraverso il governo turco per me è problematico, anche se qui parliamo solo di corsi rivolti ai bambini”.
Gli fa eco la parlamentare elvetica di origini turche Sibel Arslan, la quale teme che un’offerta scolastica che contempla solo la visione dello Stato turco porterà all’esclusione di chi questa visione non la condivide.
Gallipoli rivisitata
Anche nell’ambito dei corsi di “Lingua e cultura d’origine” (Lco) la propaganda turca fa discutere. L’ultima polemica è sorta in seguito alla rappresentazione teatrale di alcuni alunni turchi a Utwil, nel cantone Turgovia. Gli allievi hanno proposto una rivisitazione della battaglia di Gallipoli, nel 1915.
La glorificazione dell’Impero ottomano (in campo a Gallipoli contro le truppe franco-britanniche) e gli slogan in favore della patria declamati dai ragazzi non hanno trovato il consenso di tutti.
Prossimamente la Conferenza svizzera dei direttori cantonali esaminerà più da vicino la questione, ha detto la sua presidente Silvia Steiner che ha sottolineato come una rappresentazione fatta nell’ambito dei corsi Lco “avrebbe dovuto essere politicamente e confessionalmente neutra”.
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