Elezione del governo, manovre in corso
Socialisti contrari alla candidatura del ticinese Gobbi, incertezza sul nome favorito all'interno del ticket proposto dall'UDC
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Governo, Gobbi ci prova
Partiti in fibrillazione e manovre in corso in vista dell’elezione domani mattina del settimo seggio in Consiglio federale, lasciato vacante dall’uscente Eveline Widmer-Schlumpf. La maggioranza dei partiti alla fine dovrebbero far confluire i loro voti sulla rosa dei tre candidati indicati dall’UDC (Gobbi, Parmelin e Aeschi), espressione delle tre principali regioni linguistiche, che sono stati sentiti oggi da diversi gruppi parlamentari.
Il PLR non ha trovato un’intesa sul nome, lasciando libertà di voto ai suoi parlamentari all’interno del ticket proposto dall’UDC. Per il Partito socialista l’unico ineleggibile è Norman Gobbi, in ragione della sua appartenenza alla Lega dei ticinesi. Il consigliere di Stato leghista non fa l’unanimità neanche all’interno della deputazione ticinese alle Camere federali, circostanza questa che potrebbe pesare sulle reali possibilità del candidato italofono di essere eletto a Berna.
Da parte sua il PPD, che sosterrà comunque i candidati ufficiali, non ha ancora deciso chi votare e domani mattina, a pochi minuti dall’inizio dello scrutinio, è prevista un’ultima riunione del gruppo. Tra le formazioni più piccole il ticinese Gobbi ha incassato il sostegno dei Verdi liberali mentre il PBD, analogamente ai liberali radicali, lascia libertà di voto sui tre nomi proposti dall’Unione democratica di centro. Tutto questo naturalmente a livello di propositi e dichiarazioni ufficiali: dietro le quinte poi continueranno le trattative fino all’ultimo minuto e non sono escluse sorprese.
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Il commento di Reto Ceschi (RSI)
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