Il Ticino chiuso almeno per un’altra settimana
Dopo aver ricevuto il nullaosta del Governo federale, le autorità ticinesi hanno prolungato fino ad almeno il 5 aprile la chiusura delle attività non essenziali.
Il via libera da Berna era giunto venerdì ed è stato formalizzato sabato. La modifica dell’ordinanza federaleCollegamento esterno prevede ora una deroga (valida valida con effetto retroattivo dal 20 marzo) alle misure imposte a livello nazionale per quei cantoni “in cui sussiste un pericolo particolare per la salute della popolazione”.
Sulla scia di questa decisione, le autorità ticinesi hanno così confermato sabato la chiusura per un’ulteriore settimana di una serie di attività commerciali e produttive private ritenute non essenziali. Le misure rimarranno in vigore almeno fino al 5 aprile.
Il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta ha però precisato che singole aziende o settori d’attività “a fronte di evidenti urgenze o indispensabilità tecnica o preminente interesse pubblico” potranno chiedere un’autorizzazione in via eccezionale allo Stato maggiore generale di condotta. “Tutte le attività – si legge nella disposizione – devono svolgersi nel rispetto delle accresciute norme igieniche e di distanza sociale”.
+ Nella disposizione la lista delle attivitàCollegamento esterno che possono rimanere aperte senza autorizzazione
Sindacati e imprenditori hanno espresso soddisfazione per la modifica dell’ordinanza federale, che in particolare, grazie all’effetto retroattivo, permette alle aziende di richiedere il lavoro ridotto e ai dipendenti di ricevere le indennità per la disoccupazione parziale.
Le reazioni:
Durante la conferenza stampa di sabato il responsabile del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha dal canto suo lanciato un appello, in particolare ai numerosi svizzeri tedeschi che possiedono una casa secondaria in Ticino, ad evitare di venire a sud delle Alpi. Un appello che il ministro della sanità Alain Berset aveva già rivolto ai confederati venerdì.
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