RoboCake: robotica e cioccolata insieme per cibo del futuro
È tutto commestibile, anche le batterie.
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Ricercatori vodesi e italiani, in collaborazione con pasticceri, hanno realizzato la prima torta di matrimonio robotizzata, totalmente commestibile, batterie comprese, dolci e piccanti al palato.
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Con il dessert per novelli sposi, Politecnico federale di Losanna (EPFL) e Istituto italiano di tecnologia (IIT) intendono mostrare al pubblico i più recenti progressi in una nuova disciplina che coniuga intimamente tecnologia e scienze alimentari. Il prodotto culinario-elettronico, chiamato RoboCake (torta robotica), è presentato all’esposizione universale di Osaka, in Giappone, che ha aperto i battenti domenica.
“Robotica e cibo sono due mondi molto diversi”, ammette, citato in un comunicato dell’EPFLCollegamento esterno, Dario Floreano, direttore del laboratorio di sistemi intelligenti (LIS) dell’alta scuola federale e coordinatore di RoboFood, un progetto finanziato dall’Unione europea volto a creare robot commestibili e cibo robotico per la conservazione, la nutrizione di emergenza, la medicina umana e veterinaria e nuove esperienze culinarie.
Prospettive nella nutrizione di emergenza
Con RoboCake, le équipe vodese e italiana intendono ad esempio illustrare le potenzialità in termini di riduzione di rifiuti elettronici, ma gli scienziati stanno studiando anche altre applicazioni, in particolare nel campo della nutrizione di emergenza e della sanità.
“L’uso di robot commestibili potrebbe (…) essere utilizzato per portare alimenti di base a persone che vivono in regioni pericolose o minacciate, fornire una soluzione innovativa per la somministrazione di farmaci a chi ha difficoltà a deglutire, consentire di nutrire gli animali o monitorare le condizioni e la freschezza degli alimenti grazie a sensori che possono essere ingeriti”, spiega Floreano nella nota.
Gli sposi che dovessero scegliere RoboCake per la loro festa di matrimonio non hanno da preoccuparsi per i loro ospiti che, non solo non devono temere alcun mal di pancia per indigesti circuiti elettronici, ma addirittura approfitterebbero di un’esperienza gastronomica. Gli scienziati di EPFL e IIT, contando sull’aiuto di pasticceri ed esperti losannesi in gestione alberghiera dell’Hospitality Business School (EHL), hanno trasformato candele elettriche e pile in prelibatezze, almeno stando al comunicato.
Il tocco gourmet dell’elettrolita delle batterie
Pare dunque che nella torta si trovino le prime batterie ricaricabili commestibili mai costruite, “a base di vitamina B2, quercetina (una sostanza del gruppo dei flavonoidi presente ad esempio nell’uva – e nel vino -, nel tè verde, nelle mele e, soprattutto, nei capperi), carbone attivo e cioccolato per un tocco gourmet (…). Il primo sapore che si avverte mangiandole è quello del cioccolato fondente, seguito da una sorprendente sensazione piccante dovuta all’elettrolita commestibile contenuto all’interno. Questa sensazione dura solo pochi secondi”, assicura l’EPFL.
Con un’ottica meno gastronomica e più da sviluppo sostenibile, l’alta scuola sottolinea che “questa invenzione rappresenta una potenziale soluzione al problema dell’accumulo di rifiuti elettronici, che raggiunge i 40 milioni di tonnellate all’anno”.
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