Se l’assicurazione non risponde per l’annullamento dei viaggi
Cosa succede se ho programmato da tempo un viaggio all’estero e ora a causa della pandemia sono costretto ad annullarlo? Le spese che ho già sostenuto mi saranno rimborsate? Cosa cambia tra 'epidemia' e 'pandemia' da un punto di vista assicurativo? Domande alle quali oggi molte persone vorrebbero avere delle risposte.
È arrivata la primavera, si avvicina il periodo pasquale. Molti colgono l’occasione per concedersi un bel viaggio all’estero. Chi in località esotiche, chi alla scoperta di una capitale europea. D’altra parte, il detto è chiaro, “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. E anche quest’anno, subito dopo Natale, tante persone hanno organizzato viaggi e soggiorni.
Con molta probabilità, però, a Pasqua saremo tutti costretti a restarcene a casa.
Ora, chi da tempo ha comprato biglietti aerei e prenotato in strutture ricettive è sicuramente assillato da dubbi: devo annullare il viaggio o no? Se annullo e ho già pagato tutto o in parte, verrò rimborsato? E se sì, da chi? Anche chi è più previdente di altri ed ha stipulato un’assicurazioni viaggi, è davvero più protetto di chi invece questa assicurazione non l’ha neppure considerata?
Tutte domande legittime alle quali cerchiamo di dare una risposta.
Come regola generale, ci fa notare Roswitha Thurnheer, responsabile della comunicazione aziendale dell’assicurazione Helvetia, “se un viaggio viene annullato è responsabile l’organizzatore quale partner contrattuale, come la compagnia aerea o l’agenzia viaggi. In molti casi, i servizi già prenotati, come i voli o la sistemazione in albergo, possono essere cancellati gratuitamente, così come i relativi cambi di prenotazione”.
Non dovesse però essere il caso, subentra l’assicurazione. Naturalmente, sembra ovvio dirlo, solo per chi ha sottoscritto una polizza in tal senso. E le condizioni sulle spese di annullamento sono chiare. O quanto meno dovrebbero esserlo. Noi ne abbiamo lette alcune e dobbiamo ammetterlo, sono quasi tutte abbastanza esplicite.
Ma qui scatta il primo dubbio. Sono assicurato contro una pandemia? Rileggiamo le condizioni di annullamento e ci accorgiamo che la polizza che stiamo leggendo come esempio, parla di “quarantene, epidemie, terremoti e vulcani”, ma non di “pandemia”.
“Tutte le assicurazioni coprono le epidemie. Poche rispondono in caso di pandemia”. Marco Cereghetti, Ombudsman
“Fino a ieri – ci racconta un assicuratore di una grande compagnia assicurativa elvetica – non avrei mai pensato di dover o poter offrire ai miei clienti una polizza assicurativa che comprendesse anche la pandemia. Un po’ come assicurarsi contro i danni causati da una guerra, in Svizzera non si fa”. Oggi la situazione è chiaramente cambiata.
Epidemia e pandemia
“Noi – continua il nostro interlocutore – non facciamo distinzione tra ‘pandemia’ e ‘epidemia’ per cui chi ha sottoscritto un’assicurazione viaggi, non deve preoccuparsi perché rispondiamo”. Dopo verifiche, possiamo confermare che diverse compagnie adottano questa politica: non differenziano le due situazioni di emergenza.
“Se un viaggio viene annullato è responsabile l’organizzatore quale partner contrattuale, come la compagnia aerea o l’agenzia viaggi.” Roswitha Thurnheer, Helvetia assicurazioni
Non tutte le assicurazioni però condividono questa visione. Infatti, ci sono compagnie che si sono dotate di una scala della gravità dell’epidemia che va da uno (meno grave) a sei (molto grave, ovvero la situazione in cui ci troviamo oggi). Tutte coprono dal grado 1 al grado 4. Nessuna copertura per contro per i gradi 5 e 6. Insomma, in caso di pandemia l’assicurazione non rimborsa i propri assicurati.
L’OmbudsmanCollegamento esterno dell’assicurazione privata per la Svizzera Italiana, l’avvocato Marco Cereghetti, conferma: tutte le assicurazioni coprono le epidemie. Poche rispondono in caso di pandemia.
“Ci attendiamo tanti reclami”
Questo significa che nelle prossime settimane il garante sarà sicuramente sommerso da reclami dei cittadini che si sono visti negati i rimborsi richiesti. “Per ora – ci dice Cereghetti – è giunto un solo reclamo. Ma prevediamo che nelle prossime settimane ne arriveranno parecchi”.
Come funziona? Quando possiamo rivolgerci all’Ombudsman dell’assicurazione privata? “Noi – continua l’avvocato Cereghetti – analizziamo la situazione dopo che il cliente ha chiesto un risarcimento al proprio assicuratore e dopo che lo stesso cliente ha ricevuto da quest’ultimo una risposta”. Solo a quel punto l’ombudsman verifica la posizione del cliente, sulla base della documentazione fornita.
“Prima di interpretare le condizioni delle coperture, è importante leggere il capitolo esclusioni”. Marco Cereghetti
Marco Cereghetti sa che sull’ombudsman si ripongono molte speranze per vedere riconosciuti i propri diritti. Un consiglio importante al momento di firmare un’assicurazione viaggi, prima di interpretare le condizioni delle coperture, è quello di leggere il capitolo ‘esclusioni’ e ricorda che “in generale dipende tutto dalla compagnia assicurativa, dalla polizza che si stipula e dalle sue relative condizioni”. In breve, non esiste un solo prodotto e tutte le compagnie assicurative propongono offerte decisamente diverse e diversificate.
Detto questo, Marco Cereghetti, conscio della situazione decisamente particolare immagina che le compagnie assicurative possano essere per questo caso specifico più flessibili. O almeno lo spera. E personalmente crede anche opportuno che le assicurazioni si riuniscano per trovare una soluzione che possa accontentare tutti. La situazione è insolita. Occorre trovare una soluzione non convenzionale insieme.
Se ad annullare i viaggi è la Confederazione…
C’è anche da considerare un altro aspetto, sempre naturalmente per chi si è assicurato. Oltre alla pandemia, c’è la raccomandazione del Consiglio federale di evitare assolutamente tutti i viaggi all’estero non urgenti, poiché sussiste un rischio d’infezione da COVID-19 in tutto il mondo. “L’assicurazione viaggi dell’Helvetia – come ci racconta ancora Roswitha Thurnheer – proprio per questo motivo copre le spese di annullamento per tutti i viaggi prenotati in data precedente al 13 marzo 2020 e che avrebbero dovuto essere effettuati entro il 30 aprile 2020 incluso, a meno che non siano già state rimborsate dal relativo operatore”. Anche se non risponde in caso di pandemia.
Quando lo svolgimento del viaggio è sconsigliato dal Dipartimento degli Affari EsteriCollegamento esterno o dall’Ufficio federale della sanità pubblicaCollegamento esterno, come attualmente è il caso, allora se si ha un’assicurazione viaggi il rimborso è pressoché garantito. Anche se ci sono assicurazioni con condizioni molto generiche. “In questo caso – conclude l’ombudsman Marco Cereghetti – in presenza di condizioni non esaustive c’è un margine di manovra per l’assicurato”.
Un ultima annotazione, per i viaggi “tutto compreso”, ovvero se nel pacchetto sono previsti volo e alloggio e/o altre prestazioni, c’è una legge ad hocCollegamento esterno che regola ogni situazione.
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