Svizzera, verso lavori parlamentari in “modalità quarantena”
Il Parlamento elvetico terrà una sessione straordinaria, dedicata unicamente al tema del coronavirus, la settimana dal 4 all'8 maggio negli spazi di Bernexpo, sito espositivo della capitale elvetica. Nella struttura dovrebbe essere possibile attuare le procedure di sicurezza necessarie per evitare i rischi di contagio.
L’epidemia, a causa del quale era stata interrotta la sessione primaverile, non permette ai deputati di riunirsi in tutta sicurezza a Palazzo federale, dove non si possono rispettare le norme igieniche e di distanza sociale decise dalla Confederazione.
Lo ha spiegato giovedì la presidente del Consiglio Nazionale (la Camera Bassa” del parlamento elvetico) Isabelle Moret, in una conferenza stampa tenuta con l’omologo del Consiglio degli Stati (Camera alta) Hans Stöckli.
Il periodo di crisi richiede uno sforzo di ampio respiro da parte di tutti, ha sottolineato Moret. Il legislativo può emanare a sua volta delle ordinanze urgenti, che facciano da contrappeso alle decisioni del Consiglio federale. Per esempio, in questo modo ha la facoltà di sostenere un settore dimenticato dal governo.
Convalida retroattiva
Lo stesso esecutivo, la scorsa domenica, ha chiesto tramite una lettera al parlamento di riunirsi, in modo da avvallare i crediti previsti per contrastare la crisi dovuta al virus.
Anche 32 membri del Consiglio degli Stati, di differenti partiti, avevano domandato la convocazione di una sessione straordinaria, col Covid-19 e le sue conseguenze come unico tema.
La Delegazione delle finanze del Parlamento ha già approvato lunedì tutti i crediti urgenti in favore dell’economia, pari a 30,7 miliardi di franchi, richiesti dal governo. Ora spetta alle Camere convalidarli retroattivamente. Stesso discorso per lo spiegamento di forze armate.
La maggior parte dei soldi stanziati servirà a coprire le fideiussioni solidali garantite da Berna per i prestiti. Altre voci di spesa sono il lavoro ridotto e l’assicurazione contro la disoccupazione.
L’intervista della Radiotelevisione svizzera alla presidente della Confederazione, Simonetta Sommaruga.
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