Una buona annata per gli orologi svizzeri
Il 2019 non sarà un anno da record per il settore orologiero svizzero, ma l'esercizio è stato comunque più che soddisfacente.
Nell’anno in corso, l’export dell’industria orologiera svizzera dovrebbe attestarsi sui 21,5 miliardi di franchi (19,8 miliardi di euro), ha indicato Jean-Daniel Pasche in una conversazione con l’agenzia Keystone-ATS.
Il risultato è soddisfacente, anche se non raggiunge i 22,2 miliardi del 2014, ha sottolineato il presidente della Federazione dell’industria orologiera (FH).
Sul settore planano però anche alcune ombre. In particolare, il divario tra i prodotti di fascia media e quelli di lusso si sta allargando. Se il commercio dei modelli di alta gamma fiorisce, quello relativo alla fascia media subisce una notevole pressione sui prezzi. I prodotti fra i 500 e i 600 franchi devono far fronte a una pesante concorrenza, non da ultimo da parte degli smartwatch.
Pasche guarda comunque al prossimo anno con ottimismo, questo nonostante una situazione incerta, in particolare dovuta all’instabilità dell’importante mercato di Hong Kong, dove solo in novembre le vendite sono diminuite del 26,7%.
Non aiuta nemmeno la tensione fra Stati Uniti e Cina, entrambi mercato di primo piano per l’industria orologiera. Altro fattore da non sottovalutare: la forza del franco, notoriamente una valuta rifugio nei momenti difficili. Non sembra invece porre problemi la Brexit.
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