“Il mondo delle criptovalute non dorme mai”
La Svizzera è un paese pioniere nel campo del fintech. Nel 2019 l’autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA ha concesso per la prima volta l’autorizzazione bancaria completa a due istituti che offrono l’intera gamma di servizi finanziari basati sulla tecnologia blockchain. Un ruolo pionieristico che suscita interesse in Italia, dove il settore fintech è in piena espansione, come ha mostrato la seconda edizione dello Swiss Fintech Day a Milano.
Gli specialisti lo chiamano il nuovo mondo. È quello dei servizi finanziari basati sulle nuove tecnologie blockchain che consente di risparmiare tempo e denaro nel traffico dei pagamenti, apre nuove opportunità nel commercio dei titoli, nella gestione patrimoniale e nel finanziamento aziendale.
Il nuovo mondo richiede nuove competenze in campo tecnico, finanziario, organizzativo e personale. Ma non solo: anche in questo nuovo mondo la fiducia gioca un ruolo fondamentale soprattutto nel campo delle criptovalute, che per molti hanno ancora una connotazione negativa.
Costruire la fiducia
“La Svizzera si è guadagnata uno dei primi posti al mondo nella gestione patrimoniale per la trasparenza e la fiducia data ai professionisti del settore. Dobbiamo confermare questa fiducia anche in questo nuovo mondo, poiché crediamo che ci sia ancora molto da fare per far conoscere questa tecnologia”, afferma Paolo Pasqualini, responsabile del credito alla SEBA Bank a Zugo, a cui la FINMA ha concesso il 26 agosto 2019 l’autorizzazione bancaria e l’autorizzazione al commercio di valori mobiliari.
Fintech in Svizzera
Il 10% di tutte le società europee attive nel settore fintech sono situate in Svizzera, di cui oltre il 60% nei soli cantoni di Zurigo e Zugo. Anche nel cantone Ticino il settore fintech conosce uno sviluppo favorevole. Nel 2018 c’erano 356 società fintech in Svizzera con un tasso di crescita del 62% rispetto al 2017. Il numero di queste società è paragonabile a quello delle banche. Chiasso è il primo comune in Svizzera a permettere il pagamento delle imposte in valuta digitale.
“Il quadro normativo e la stabilità ricoprono un’importanza fondamentale in questo settore. Le società fintech dipendono fortemente dalla tutela della proprietà, della protezione dei dati e dalla confidenzialità”, ha sottolineato Rita Adam, Ambasciatrice di Svizzera in Italia, in occasione della seconda giornata svizzera fintechCollegamento esterno organizzata il 26 novembre 2019 al Consolato di Svizzera a Milano, al quale hanno partecipato 200 specialisti del settore provenienti dalla Svizzera e dall’Italia.
“Abbiamo bisogno di fiducia nell’ecosistema digitale basato sulla tecnologia blockchain. La Svizzera ha una forte tradizione nel campo dei servizi bancari e ha saputo costruire questa fiducia nel corso degli anni. Questo ci ha anche aiutato ad ottenere la licenza per la gestione patrimoniale a Singapore”, gli fa eco Georgine Roesle, responsabile dei servizi tecnologici B2B alla Sygnum di Zurigo che è l’unica banca specialista di gestione patrimoniale digitale a disporre di un’autorizzazione in Svizzera e a Singapore.
“Il potenziale di cambiamento di questa tecnologia è molto forte. C’è bisogno di formazione per favorire la conoscenza e l’adattamento. Per questo abbiamo creato un servizio di formazione separato dalla banca che organizzerà dal 2020 eventi rivolti agli specialisti e al grande pubblico. La SEBAversity unirà le nostre conoscenze pratiche alle conoscenze accademiche dei nostri partner: le università di Zurigo e Lucerna e la Business School di Francoforte”, sottolinea Eva Oberholzer, responsabile marketing di SEBA Bank.
Garantire la sicurezza
In qualità di banche digitali SEBA Bank e Sygnum sono sottoposte alla regolamentazione della FINMA con una serie di requisiti importanti da adempiere in materia di norme antiriciclaggio e d’identificazione dei fondi e dell’identità dei clienti per motivi di trasparenza e sicurezza.
“Abbiamo sviluppato un software informatico antiriciclaggio che ci permette di analizzare le transazioni nel settore delle criptovalute, verificarne la provenienza e la qualità. Le criptovalute che non aderiscono ai requisiti regolamentari previsti non saranno accettate dalla banca. La tecnologia blockchain facilita la verifica dell’origine delle risorse digitali”, sottolineano Georgine Roesle e Paolo Pasqualini.
Una buona parte dei collaboratori di SEBA Bank e Sygnum ha un profilo di competenze tecnologico: informatici, sviluppatori di blockchain, specialisti nel campo della prevenzione della cibercriminalità.
In questo nuovo mondo i dati sono infatti il nuovo petrolio che bisogna proteggere ad ogni costo da attacchi informatici indesiderati. Per accedere al proprio portafoglio digitale c’è bisogno di una chiave privata, che viene custodita in maniera sicura dalla SEBA. La chiave privata equivale a un codice paragonabile a un IBAN, il codice utilizzato nelle transazioni fra conti correnti diversi.
“Le chiavi sono fondamentali per accedere al proprio patrimonio digitale. Se perdiamo le chiavi, perdiamo l’accesso al nostro patrimonio digitale. Basti pensare che si stima che ad oggi quattro milioni di bitcoin sono andati persi, perché i proprietari hanno perso le loro chiavi. Quattro milioni su 18 milioni di bitcoin in circolazione sono molti”, aggiunge Paolo Pasqualini.
I clienti di SEBA Bank possono scegliere fra tre livelli di custodia, dove ogni modalità di custodia corrisponde a livelli di sicurezza sempre più elevati. Anche qui la terminologia è esclusivamente in inglese.
Nel deposito “hot” i codici sono in rete, ma sono protetti dalla crittografia. Nel deposito “cold” i codici non sono in rete. L’accesso è possibile unicamente dopo aver superato tutta una serie di complessi controlli biometrici. Nel deposito “deep cold” i codici sono depositati in bunker segreti e ci vogliono alcuni giorni per accedere alle informazioni.
Il potenziale di sviluppo
“La digitalizzazione è nel DNA della nostra banca e viene utilizzata ovunque possibile per rendere il servizio al cliente agile e sempre accessibile. Il mondo delle criptovalute non dorme mai. I mercati sono sempre aperti. La tecnologia blockchain presenta un potenziale notevole per facilitare la trasmissione ed il frazionamento di valori mobiliari e immobiliari attraverso la loro digitalizzazione, quello che in gergo chiamiamo tokenizzazione”, rileva Paolo Pasqualini.
“La tokenizazzione ha un forte potenziale. Questo permette anche all’economia reale di entrare nel sistema della tecnologia blockchain. L’emissione di capitale è più efficiente in questo ecosistema, poiché consente transazioni immediate con una riduzione dei rischi nel commercio”, aggiunge Georgine Roesle di Sygnum che ha suscitato pure l’interesse della Banca nazionale svizzera (BNS) attraverso la creazione del franco svizzero digitale.
“Abbiamo per esempio già sviluppato un franco svizzero digitale che è interamente sostenuto dal franco svizzero. Questo permette di effettuare transazioni sulla blockchain e di beneficiare dei vantaggi di questa tecnologia”, aggiunge Georgine Roesle. È possibile ad esempio sapere quanta moneta è in circolazione.
Fra i principali clienti delle due banche digitali ci sono clienti istituzionali, come gestori di patrimoni, family office, fondi d’investimento e anche altre banche che non dispongono ancora di servizi digitali basati sulla tecnologia blockchain.
Il mercato italiano
Nel settore fintech la collaborazione fra Svizzera e Italia presenta un buon potenziale di cooperazione considerata la vicinanza geografica, economica e culturale. A differenza della Svizzera le autorità di regolazione italiane non hanno ancora rilasciato licenze bancarie in questo settore. C’è un interesse reciproco dal punto di vista finanziario, tecnico e normativo.
“Sono convinta che il mercato italiano si svilupperà molto nel 2020, perché gli operatori si sono resi conto che la tecnologia blockchain permette l’automatizzazione e la riduzione dei costi. Le banche italiane hanno avviato molti progetti in questo campo. C’è anche un forte interesse per le regolamentazioni sviluppate in Svizzera”, sottolinea Georgine Roesle di Sygnum.
“L’Italia è un mercato strategico con risorse e investitori già presenti in Svizzera. C’è curiosità e interesse anche per le attività della nostra banca che offre servizi a tutto tondo nel campo della custodia, della gestione e degli investimenti in valori digitali. Da dicembre la SEBA ha esteso la sua offerta di servizi anche a clienti italiani professionali e istituzionali”, conclude Paolo Pasqualini.
Georgine Roesle è Managing Director, responsabile dei servizi tecnologici B2B di SygnumCollegamento esterno a Zurigo. In precedenza ha lavorato come responsabile dello staff e ha diretto il team di sviluppo strategico e aziendale di Leonteq, una piattaforma tecnologica per prodotti di investimento strutturati. Georgine Roesle ha iniziato la sua carriera alla banca HSBC come consulente agli investimenti a Londra, Hong Kong, New York e Ginevra. Ha conseguito un MBA a la IE Business School a Madrid e una laurea in Banking & Finance alle università di Zurigo e Losanna.
Paolo Pasqualini è Executive Director, responsabile del credito alla SEBA BankCollegamento esterno a Zugo. In precedenza ha lavorato come responsabile del settore crediti e private banking alla EFG, alla BSI e come responsabile del settore gruppo della Liechtensteinische Landesbank AG. Ha iniziato la sua carriera professionale nel settore crediti della ExxonMobil. Ha conseguito un MBA con una specializzazione nella gestione della crescita all’Università Steinbeis di Berlino e un Master in economia internazionale all’Università Politecnica delle Marche.
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