Polemica in città sulla sistemazione di alcune centinaia di migranti. Il consigliere di stato attacca il movimento che li appoggia.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
È polemica a Ginevra sugli alloggi messi a disposizione dei migranti. Alcuni di questi, infatti sono stati sistemati nei locali della Protezione civile, che in Svizzera sono solitamente dei bunkers anti-atomici realizzati negli scantinati di palestre e altre strutture pubbliche.
Questo ha causato parecchio malcontento e proteste. I migranti sono sostenuti anche da un movimento locale, denominato “No Bunkers” secondo il quale questo tipo di alloggi non è adatto a lunghe permanenze. Giovedì scorso il movimento aveva lanciato un appello alla solidarietà chiedendo ai ginevrini di accogliere a casa propria uno o più richiedenti asilo per periodi da uno a tre mesi.
Secondo Hospice général, che gestisce l’accoglienza dei migranti a Ginevra, nei bunker vivono attualmente 266 delle 5518 persone assistite dall’ente. Altre 2349 sono state sistemate in alloggi collettivi e 3169 in alloggi individuali.
Di oggi la presa di posizione del Consigliere di stato ginevrino liberale-radicale Pierre Maudet, responsabile della sicurezza, secondo cui No Bunkers ingannerebbe la popolazione a fini politici: «non si tratta di richiedenti l’asilo, ma perlopiù di persone che si sono viste rifiutare il diritto d’asilo e che sono in attesa di rinvio».
Inoltre, una sistemazione di quei migranti in case private solleverebbe problemi dal profilo della legalità e dell’opportunità. «Non è né fattibile, né auspicabile: quei richiedenti sono stati respinti definitivamente e molti sono delinquenti. Si tratta di giovani celibi, giunti in Svizzera per motivi economici, che hanno commesso atti di violenza, furti o traffico di droga».
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Asilanti, porte aperte in alcuni comuni
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ci vogliono più centri d’accoglienza, ma le proteste popolari sono ormai scontate. La lettera di protesta del Governo lucernese, inviata al Consiglio federale è solo l’ultima di una serie di note critiche verso la situazione attuale. Ci sono però alcuni comuni che, in controtendenza, accolgono i profughi. Lo fanno cercando il dialogo con la popolazione.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il tema della migrazione non cessa di essere d’attualità. Ce lo mostrano i continui sbarchi nel sud Italia o sull’Isola greca di Kos. Sono diverse le strategie che usano i governi per far fronte alla pressione migratoria o per scoraggiare gli arrivi. La Confederazione ne scelta una, che non manca di far discutere: la realizzazione…
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’emergenza migratoria resta al centro del dibattito politico in Svizzera, e il dibattito si riaccende attraverso la stampa domenicale. Niente più ‘argent de poche’ per i richiedenti l’asilo, ma solo buoni: è una delle proposte anticipate dalla NZZ am Sonntag ed elaborate da un gruppo di parlamentari del Partito popolare democratico, che puntano a tagliare…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Anche la Svizzera, così come i paesi vicini, è confrontata con una pressione migratoria sempre maggiore. Da aprile a giugno sono state depositate oltre 7’384 richieste d’asilo, vale a dire circa 2’000 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Pubblicando le cifre, la Segreteria di Stato della migrazione ha spiegato che l’incremento di queste…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Doppio è lo sforzo che devono fare i cantoni per trovare, in tempi sempre più rapidi, edifici idonei per alloggiare i migranti., come mostrano gli esempi di Svitto ed Argovia nel servizio del nostro TG.
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.