Contro il razzismo è una lotta quotidiana
La discriminazione razziale si manifesta in tutti gli ambiti della vita quotidiana e va combattuta con il contributo di tutti: è quanto ha ricordato giovedì in Svizzera la Commissione federale contro il razzismo, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale.
A dimostrazione che non si tratta di “un concetto astratto, ma una realtà”, la CFR riprende alcuni risultati dell’indagine Convivenza in SvizzeraCollegamento esterno, pubblicati in febbraio dall’Ufficio federale di statistica UST.
Il maggior numero di episodi di discrinazione razziale si verifica nel mondo del lavoro (50%). Seguono gli spazi pubblici (25%), la scuola (19%), la ricerca di un alloggio (10%) e il tempo libero (7%). Risultati che “confermano quanto già osservato sul terreno, nei consultori cui si rivolgono le persone che si sentono vittima” di discriminazione razziale.
Quasi il 60% degli svizzeri, sempre secondo l’indagine, è consapevole che il razzismo è un fenomeno da non sottovalutare in Svizzera come altrove. La Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, conclude una notaCollegamento esterno, non basta certo a risolvere il problema, ma permette di ricordare che tutti possono contribuire a prevenirlo e combatterlo.
46 casi riportati dai media
Nel 2018, i mezzi d’informazione svizzeri hanno riportato 46 episodi di razzismo. La cifra è leggermente superiore a quella degli anni precedenti, ma secondo la Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo (GRA) e la Società per le minoranze in Svizzera (GMS) i casi che sfuggono ai giornalisti sono molto più numerosi.
Le due organizzazioni, precisa un comunicatoCollegamento esterno diramato giovedì, ricevono quasi ogni giorno segnalazioni di contenuti razzisti su Internet, incluse le reti sociali, o conversazioni WhatsApp; così come di insulti o discriminazioni nella ricerca di un lavoro o di un alloggio.
I messaggi includono dichiarazioni di personaggi pubblici sui social network e incitano all’odio contro stranieri, neri, musulmani, ebrei e omosessuali. Nel complesso, pochi degli episodi segnalati a GRA e GMS vengono denunciati agli organismi competenti.
Per una lotta efficace contro il razzismo e la xenofobia, le due organizzazioni ritengono indispensabili la prevenzione e l’educazione nelle scuole, nonché il coraggio civile e delle dichiarazioni politiche chiare.
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