L’aggressore di Davos dovrà presto lasciare la Svizzera
Il richiedente l'asilo che insieme ad un altro avevano aggredito un giovane turista ebreo verrà allontanato dal Paese: la notizia è stata data ai microfoni della RSI.
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Keystone-ATS
Solo ora si giunge a questo provvedimento, perché grazie ai riscontri forniti dalle banche dati internazionali è stato possibile scoprire che uno dei due stranieri aveva già presentato una domanda d’asilo in un altro Stato europeo. La sua richiesta in Svizzera come quella del suo compare è stata respinta. Dai due, fermati la sera stessa del pestaggio, non è stato fornito alcun tipo di collaborazione.
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Come riportato nella trasmissione Grigioni sera uno dei due aggressori di Davos è stato ora incarcerato al fine di garantirne l’allontanamento. È questo che prevede la procedura Dublino, che regola l’espulsione dei migranti verso il paese, dov’è stata depositata la prima richiesta d’asilo. L’altro uomo rimane per il momento in Svizzera a piede libero.
Polemiche su mancanza di controlli
A seguito dell’attacco al turista ebreo a Davos, proprio questa settimana l’UDC grigionese aveva richiesto in un comunicato regole più severe nel sistema d’asilo. Sempre ai microfoni della RSI il capo dell’Ufficio della migrazione e del diritto civile, Markus Haltiner, prende posizione, specificando che ai funzionari cantonali spetta il compito di applicare le normative federali in materia di asilo. Nel centro di partenza a Valzeina in Prettigovia, dov’erano collocati i due aggressori, gli stranieri non devono rispettare un coprifuoco e non c’è nessun obbligo di permanenza nella struttura.
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