I contadini elvetici puntano sui legumi
Hamburger di lenticchie, falafel, hummus: sono pietanze sempre più di moda, soprattutto per chi sceglie una dieta vegetariana o vegana. I piatti a base di leguminose arrivano prevalentemente dall'estero. Nella Svizzera orientale, però, un’associazione della valle del Reno vuole invertire la tendenza, promuovendo la coltivazione di questi alimenti.
Settembre è iniziato e per diverse colture il periodo del raccolto si avvicina, anche nel campo di fagioli neri di Kriessern, nel Canton San Gallo. “Hanno un bell’aspetto, la maturazione è al punto giusto. Fra una decina di giorni potremo cominciare con il raccolto, così nel frattempo matureranno bene anche gli altri”, dice Manfred Baumgartner, agricoltore.
I fagioli fanno parte della famiglia delle leguminose. Piante particolarmente modeste per quanto riguarda il nutrimento. “Sulle loro radici si possono notare dei piccoli grumi. Sono batteri che si sviluppano nel terreno e riescono ad assorbire l’azoto che c’è nell’aria e lo rilasciano poi nel terreno. Il vantaggio è che la coltura non ha più bisogno di concime e neanche quelle che verranno coltivate il prossimo anno”, spiega Baumgartner.
Manfred Baumgartner e Lena Geiger presiedono e amministrano un’associazione nata tre anni fa. Lo scopo è quello di raggruppare gli agricoltori di leguminose della Svizzera orientale e del Liechtenstein, così da migliorare la collaborazione e lo scambio di esperienze. “L’incontro è molto utile per la trentina di membri. Così riescono ad ottimizzare l’organizzazione. Concretamente si tratta di procurarsi le semenze, condividere e ammortizzare i costi dei macchinari e anche quelli dell’immagazzinamento”, dice Lena Geiger, amministratrice associazione leguminose Svizzera orientale e Liechtenstein.
Il raccolto viene depositato in un capannone. Nei sacchi, che raggiungono anche una tonnellata di peso, si trovano leguminose di tutti i tipi, forme e colori. “Qui abbiamo lenticchie, fagioli bianchi, quelli rossi, borlotti, essiccati, ma non ancora ripuliti, abbiamo anche un sacco con delle fave e più avanti ne abbiamo uno contenente lupini”, sottolinea Baumgartner.
Fra i coltivatori c’è anche la scuola agricola grl Plantahof. Per il docente, Andreas Vetsch, le coltivazioni di leguminose locali possono garantire una maggiore sicurezza alimentare. Questo è uno degli obiettivi principali per lo sviluppo futuro dell’agricoltura a livello nazionale. “Negli ultimi vent’anni, dobbiamo dirlo con sincerità, la politica agricola è probabilmente andata un po’ fuori strada. Ora si torna all’inizio e si promuovono maggiormente i prodotti locali, aumentandone le varietà. Gli agricoltori che provano delle vie innovative possono approfittarne”, spiega Andreas Vetsch, docente di agricoltura al Plantahof.
Per il momento si tratta ancora di una nicchia per l’agricoltura svizzera, ma che cela un grande potenziale.
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