I Grigioni rinunciano alla vaccinazione nelle scuole
La campagna vaccinale in una scuola di Coira, prevista per la prossima settimana, non si terrà nell'area dell'istituto scolastico, bensì fuori. La decisione è stata presa a causa di minacce e azioni di protesta organizzate da attivisti "no-vax".
Nelle scorse settimane, infatti, era stato annunciato l’avvio di una campagna vaccinale per i più giovani: una squadra mobile si sarebbe dovuta recare già da lunedì in in una scuola per immunizzare i volontari a partire dai 12 anni.
Dopo l’annuncio, sui canali social sono comparse alcune minacce con preavvisi di azioni di sabotaggio nei confronti degli istituti coinvolti, ha reso noto giovedì Marina Jamnicki, medico cantonale dei Grigioni. Oggi, sabato, la Città ha quindi fatto sapere di aver rinunciato alla squadra mobile “per proteggere gli adolescenti, il personale della scuola, il team di vaccinazione e anche il funzionamento della scuola da disordini e minacce da parte degli oppositori della vaccinazione”.
A questo punto, gli adolescenti che vogliono essere vaccinati e hanno il consenso dei genitori riceveranno i loro appuntamenti nei centri di vaccinazione esistenti. I ragazzi sprovvisti del consenso degli adulti non verranno invece vaccinati, anche se da un punto di vista legale non ne avrebbero bisogno.
Dei circa 800 alunni di tutte e tre le scuole secondarie di Coira, più di 100 si sono registrati, precisa il municipale Patrik Degiacomi, contattato dall’agenzia Keystone-ATS, aggiungendo che attualmente c’è stata una sola risposta negativa da parte dei genitori.
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