I lati oscuri di AlpTransit
Gli ingegneri: "Sono gli operai che rischiano la vita. La galleria tiene anche se costruita male"
Il mondo dell’ingegneria è chiuso su sé stesso nessuno vuole aprire bocca, almeno ufficialmente, sulle rivelazioni di FalòCollegamento esterno andate in onda giovedì sera. Nella trasmissione si mettevano in luce discutibili modalità di lavoro sul cantiere AlpTransit a Sigirino. Probabilmente la dimensione del “datore di lavoro” non permette di far muovere dubbi o critiche dall’interno della categoria.
C’è chi vede un “complotto, solo perché la ditta è italiana” e chi invece sottolinea “sono pratiche abbastanza ricorrenti, ho visto fare cose peggiori. Anche da ditte svizzere”. Tutti gli specialisti, tuttavia, sono d’accordo: anche se il lavoro è “fatto male”, la galleria regge: “Perché quello di cui si parla nel servizio di Falò riguarda il rivestimento provvisorio. Una volta messo il rivestimento definitivo, in calcestruzzo, è impossibile che possa crollare e non c’è differenza tra una costruita al 100% a regola d’arte e un’altra costruita con le scorciatoie”. “A rischiare sono soprattutto gli operai”, rivela un altro ingegnere che vuole restare anonimo. “Però è vero, la ditta guadagna tempo e materiale”.
LA TERZA PARTE DELL’INCHIESTA DI FALÒ: OLTRE AL DANNO, LA BEFFACollegamento esterno
Ma non solo. I colleghi di Falò hanno messo online la “terza parte” dell’inchiesta. Collegamento esternoUn nuovo macigno che cade sulle Condotte Cossi, incaricate di svolgere i lavori sul Monteceneri: dopo aver lavorato in condizioni disumaneCollegamento esterno, molti operai sono stati liquidati: oltre il danno anche la beffa. Infatti a causa delle leggi ticinesi, non hanno avuto diritto alla disoccupazione, nonostante l’abbiano regolarmente pagata per anni.
Per saperne di più: la replica delle Condotte Cossi al programmaCollegamento esterno
RedMM/px
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