I partiti s’ingegnano per attirare nuove leve
In un paese dove non c'è finanziamento pubblico (e la politica è di milizia) si testano nuovi metodi per tenere vivi i movimenti
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Svizzera, partiti alla ricerca di nuove leve
I partiti svizzeri hanno sempre piu difficoltà a trovare nuove leve. Il tempo da dedicare alla politica scarseggia, l’attività all’interno dei partiti è spesso logorante e manca lo spazio per riflettere sul futuro.
Alcuni partiti cercano ora di reagire e testano nuovi metodi per sviluppare le idee politiche per il futuro del paese.
Alcuni giovani membri del partito verde-liberale elaborano un programma d’azione a lungo termine. Con vari metodi di brain-storming cercano risposte ai grandi temi politici, un sistema che il piccolo partito vuole istituzionalizzare, creando una struttura stabile.
“Qui formuliamo delle proposte per un nuovo contratto sociale fra le generazioni”, spiega Kathrin Bertschy, vicepresidenti dei Giovani verdi-liberali, “parliamo di agricoltura o delle prospettive del sistema di milizia. Questo gruppo, per esempio, sta raccogliendo le idee sul finanziamento dei partiti”.
Dopo la sconfitta elettorale nazionale del 2015, i verdi-liberali vogliono rinnovarsi. L’asso nella manica dovrebbe diventare il loro laboratorio dedicato allo studio del futuro del paese.
Ma anche altre formazioni si cimentano con nuovi metodi partecipativi. Proprio ieri il Partito popolare democratico, forza storica che da anni ormai vede scemare il suo consenso elettorale, ha dato inizio ad un processo di rinnovamento chiamato “PPD 2025”.
“Vogliamo rafforzare il nostro marchio”, dice il presidente dei giovani cristiano-democratici Tino Schneider, “spiegare ai cittadini cosa significano i valori cristiani. In un secondo passo daremo dei contenuti concreti al messaggio per tornare a vincere”.
Buone idee, certo, ma servono questi laboratori? È marketing o il futuro della politica?
“Spesso nel contesto istituzionale, nella quotidianità dei parlamenti e dei partiti non si riesce ad uscire dal seminato perché l’agenda è già piena”, osserva Kathrin Bertschy. “Non c’è tempo per trovare idee completamente diverse e forse migliori. Credo che con un approcio creativo si possa correggere questo deficit”.
Diversamente dagli altri paesi, la Svizzera non conosce un finanziamento pubblico ai partiti che li aiuti a crescere anche a livello di programma politico.
Ma per svolgere la loro funzione di costruttori del futuro del paese, i partiti devono investire di più nello sviluppo di posizioni e strategie.
Ad affermarlo sono anche gli esperti come Max Stern, del Centro studi di politica estera foraus: “In Germania tutti i partiti hanno delle fondazioni che funzionano come fabbriche delle idee. Ma anche negli Stati Uniti e in altri paesi europei simili accademie sono la regola”.
La volontà c’è e gli esperimenti sono partiti. In un futuro prossimo, vedremo se la formula è quella giusta.
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