Ignazio Cassis, la Svizzera si è abituata a benessere e sicurezza
Il consigliere federale Ignazio Cassis, parlando delle attuali sfide geopolitiche e del ruolo del nostro Paese, ha detto che in Svizzera non si tiene ancora sufficientemente conto della situazione globale del mondo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
“Credo che in Svizzera ci siamo abituati alla nostra prosperità e sicurezza. Crediamo che siano quasi un dono di Dio”, ha detto il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in un’intervista apparsa sulle testate Tamedia.
È una “necessità strategica” per la Confederazione avere una relazione stabile con i suoi vicini, ha detto a proposito del pacchetto di trattati con l’Unione Europea. Ha sottolineato che i legami economici, sociali e culturali con l’Europa sono strettamente intrecciati.
Per quanto riguarda i conflitti in corso, come la guerra in Ucraina e l’escalation in Medio Oriente, Cassis ha parlato di un “anello di fuoco” che circonda l’Europa. “La Svizzera è al centro del continente”, ha proseguito il consigliere federale.
Allo stesso tempo, ha espresso preoccupazione per l’indebolimento del multilateralismo e il ritorno alla mentalità degli Stati nazionali: “Stiamo tornando a una logica di ‘prima l’America, prima l’Europa, prima la Svizzera’”, ha affermato il liberale. Ciò sta portando a una maggiore volontà di potere da parte delle grandi potenze, che viene portata avanti anche con la forza. “Sta emergendo un nuovo ordine mondiale, ma non sappiamo come sarà”.
Alla domanda se la Svizzera dovrà armarsi ancora di più a medio termine, Cassis ha ammesso che la tendenza globale va in questa direzione. Il budget federale 2025 prevede già un aumento dei fondi per l’esercito di 530 milioni di franchi. Altre spese, come l’aiuto all’estero, saranno invece ridotte di 110 milioni di franchi.
Ferrovie svizzere al secondo posto dopo Trenitalia, ma in verità sono all’undicesimo
Questo contenuto è stato pubblicato al
All'inizio di dicembre è stato pubblicato lo studio di un'ONG specializzata nei trasporti che ha classificato le FFS seconde in Europa. Ma la scoperta di un errore di calcolo ha fatto uscire l'azienda elvetica dalla top ten.
Risolto il mistero di un’eruzione vulcanica del 1831
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un team di ricerca con partecipazione svizzera ha risolto l'enigma di una misteriosa eruzione, identificando il vulcano all'origine del fenomeno che ha raffreddato il pianeta e provocato carestie.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con il nuovo anno, il capoluogo lombardo limita i diritti dei fumatori anche all'aperto, quando questi sono in presenza - in un raggio di dieci metri - di altre persone.
Un morto nell’atterraggio di emergenza di Swiss a Graz
Questo contenuto è stato pubblicato al
È morto il membro dell'equipaggio della compagnia aerea svizzera ferito nell'atterraggio di emergenza effettuato una settimana fa nella città austriaca. Aperta un'inchiesta.
Ermotti sulla sua retribuzione milionaria, “Conosco il valore dei soldi”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sergio Ermotti torna sulla retribuzione di 14 milioni di franchi incassata nel 2023 per nove mesi di lavoro alla testa di UBS.
Venticinque anni fa il millennium bug, tanto fumo e poco arrosto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Venticinque anni fa il mondo si preparava a una catastrofe informatica. L'idea che i computer potessero bloccarsi al momento del passaggio fra il 31 dicembre 1999 e il 1° gennaio 2000 mise in allarme il pianeta.
Il franco svizzero sarà una moneta forte pure nel 2025
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il franco svizzero, porto sicuro per eccellenza fra le valute mondiali, dovrebbe continuare a essere ricercato anche l'anno prossimo a fronte dell'incertezza politica.
Un nuovo tipo di reattore nucleare verrà testato in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’Istituto Paul Scherrer vuole sperimentare una nuova tecnologia per produrre energia con l’”Onion Core”. Il progetto solleva interrogativi non solo tra gli ecologisti.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Diversi film elvetici hanno superato quest'anno la soglia delle 100'000 entrate nel mondo. "Le procès du chien" è la pellicola elvetica più commercializzata internazionalmente nel 2024.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.