Il CERN festeggia 70 anni di ricerca e tante scoperte
Il CERN di Meyrin (canton Ginevra) ha festeggiato domenica il suo 70° anniversario.
Il 29 settembre 1954 i 12 Stati membri ratificarono la convenzione di fondazione di quello che allora si chiamava “Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare”, dandogli il celebre acronimo CERN.
Ribattezzata nello stesso anno “Organizzazione europea per la ricerca nucleare”, l’istituzione è oggi più comunemente conosciuta come Laboratorio europeo per la fisica delle particelle. Numerosi eventi, attività e conferenze sono stati organizzati nel corso di quest’anno per sottolineare il suo ricco passato.
Il momento culminante delle celebrazioni del 70° anniversario è previsto per martedì, quando la presidente della Confederazione, Viola Amherd, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e sei capi di Stato e di Governo parteciperanno a un evento ufficiale.
Scoperte e progressi
All’indomani della Seconda guerra mondiale, la missione del CERN era quella di sostenere la ricerca scientifica di eccellenza in Europa e di promuovere la collaborazione pacifica nella ricerca fondamentale.
Il centro di ricerca è stato all’origine di molte scoperte e progressi. Una delle più note è la conferma dell’esistenza del bosone di Higgs nel 2012. Questo bosone era il pezzo mancante nel “modello standard” che descrive le particelle elementari.
La scoperta del bosone di Higgs è considerata una delle grandi pietre miliari della ricerca fisica. La particella permette di spiegare l’universo visibile fino al livello più elementare. Per il suo contributo, Peter Higgs, scomparso lo scorso aprile, è stato insignito del Premio Nobel per la Fisica nel 2013, insieme a François Englert.
Il CERN deve gran parte del suo successo al fatto di essere un crogiolo che riunisce le competenze di scienziati provenienti dai quattro angoli del mondo. Persone che condividono le loro conoscenze al di là delle politiche e delle differenze che possono esistere tra i rispettivi Paesi.
Un luogo di incontro
Agli inizi, il laboratorio era uno dei rari luoghi d’incontro in un mondo diviso dalla Guerra fredda. Nel 1956, il CERN organizzò un simposio che riunì 300 partecipanti provenienti da 22 Paesi, tra cui 50 scienziati dagli Stati Uniti e 50 dall’URSS.
Nel 1967, il CERN firmò un accordo con l’Unione Sovietica che autorizzava gli scienziati dell’Europa occidentale a collaborare al più grande acceleratore di particelle dell’epoca, situato presso l’Istituto Serpukhov di fisica delle alte energie, a sud di Mosca.
Mosca persona non grata
Oggi, invece, la Russia è “persona non grata”: in risposta all’invasione militare dell’Ucraina, il CERN ha infatti deciso che terminerà la sua collaborazione con Mosca il prossimo 30 novembre. Sono circa 500 le scianziate e gli scienziati russi interessati. Circa un centinaio di loro si sono uniti a istituti non russi per continuare a lavorare con l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare.
Nel 1971, il CERN avviò il primo collisore protone-protone del mondo. Due anni dopo, gli scienziati del laboratorio scoprirono correnti neutre utilizzando fasci di neutrini. Questa scoperta ha fornito una conferma materiale della cosiddetta “teoria elettrodebole”.
Acceleratore transfrontaliero
Il Super Proton Synchrotron è stato messo in funzione nel 1976. La sua circonferenza di sette chilometri lo rende il primo acceleratore di particelle transfrontaliero del CERN, poiché si trova in parte in territorio francese. Nel 1983, Carlo Rubbia e Simon van der Meer scoprirono i bosoni W e Z. Questa scoperta valse ai due scienziati il premio Nobel.
Il Large Electron Positron Collider (LEP) è entrato in funzione nel 1989. L’acceleratore è interrato in un anello sotterraneo di 27 chilometri di circonferenza. Un anno dopo, Tim Berners-Lee, lavorando al CERN, sviluppò un’invenzione che avrebbe cambiato il mondo: il World Wide Web (internet, per capirci).
Nel 1999 sono iniziati i lavori per il Large Hadron Collider (LHC). Anche questa macchina, inaugurata nel 2008, è il risultato di una collaborazione internazionale esemplare. Il CERN gestisce anche tutta una serie di altre macchine ed esperimenti, i cui risultati vengono regolarmente pubblicati su riviste scientifiche.
Futuro collisore
E non intende fermarsi qui. È iniziata la pianificazione di un futuro collisore circolare (FCC), più potente dell’LHC. La sfida principale è spiegare cosa costituisce il 95% dell’energia e della materia dell’universo osservabile.
Il progetto FCC è diviso in due fasi, che inizieranno nel 2048 con un collisore di elettroni-positroni (per particelle leggere) per studiare la fisica del bosone di Higgs e dell’interazione debole. Il collisore di protoni-protoni entrerà in funzione solo nel 2070.
La configurazione scelta è un anello di 90,7 km di circonferenza, più di tre volte la dimensione dell’attuale LHC. Collegato a quest’ultimo, si estenderà nel sottosuolo, principalmente in Francia, ma anche in Svizzera. L’inizio dei lavori è previsto per il 2033.
Il CERN comprende attualmente 24 Stati membri e 11 Stati membri associati. Riunisce una comunità di oltre 17’000 persone provenienti da tutto il mondo, in rappresentanza di oltre 110 nazionalità.
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