Il collegamento nord-sud
Un'impresa ardita
Serve un collegamento nord-sud: un’impresa colossale affidata ad Alfred Escher.
Una via ferroviaria verso il sud è più che mai necessaria, ma in mezzo ci sono le Alpi. La Società Ferrovia del Gottardo, presieduta da Escher, raccoglie la sfida milionaria.
La pressione dei Paesi limitrofi per un collegamento nord-sud e una relazione ferroviaria internazionale che attraversi la Svizzera si fa sempre più forte. Germania e Italia, due potenze nascenti, vogliono una linea che eviti sia la Francia sia l’Austria. Si discute di diversi possibili itinerari: Lucomagno, Spluga, Sempione, Gottardo… E inizialmente quest’ultimo non è affatto la prima scelta nell’accanito confronto tra le regioni.
Disaccordo tra i Cantoni
Mentre San Gallo, i Grigioni e il Ticino insistono su una linea che attraversi il Lucomagno, i Cantoni situati sull’asse di transito Basilea-Chiasso auspicano un collegamento che passi per il Gottardo. I «partigiani» del Gottardo si incontrano a Lucerna già nell’agosto 1853 e fondano l’Unione per il Gottardo. Una prima loro proposta naufraga davanti al Consiglio federale. Sei anni più tardi l’Unione torna alla carica, chiedendo all’esecutivo di presentare ai Paesi limitrofi l’idea di una linea ferroviaria che attraversi il Gottardo. I responsabili di Württemberg, Prussia, Baden e del Regno d’Italia sono contattati alcuni in forma privata, altri in forma ufficiale. Nel marzo del 1869 la Prussia comunica ufficialmente di essersi decisa per il Gottardo, soluzione a favore della quale si era nel frattempo pronunciata anche l’Italia. La prospettiva del sostegno finanziario dei due grandi Stati apre definitivamente la via al gigantesco progetto.
Finanziamento assicurato
La guerra franco-tedesca ritarda gli apporti finanziari indispensabili da parte degli Stati limitrofi interessati. I trattati con il Regno d’Italia e l’Impero tedesco riguardanti la costruzione e il funzionamento di una linea ferroviaria attraverso il Gottardo sono ratificati solo nell’ottobre del 1871. In Svizzera l’investimento non è sostenuto dalla Confederazione, ma dalle Città e dai Cantoni coinvolti oltre che dalla Ferrovia del Nord-Est e dalla Ferrovia centrale svizzera. Anche lo stesso Alfred Escher contribuisce al progetto con 100’000 franchi. In tal modo, il finanziamento della colossale impresa sembra essere assicurato.
Lo stesso anno viene fondata la Società Ferrovia del Gottardo. Ne sono membri i 15 Cantoni dell’Unione per il Gottardo, la Ferrovia del Nord-Est e la Ferrovia centrale svizzera. La presidenza viene affidata a Escher e con essa la responsabilità di guidare la costruzione della nuova linea del Gottardo.
Un bando pubblico per la costruzione della galleria
La costruzione della galleria più lunga del mondo viene messa a pubblico concorso. Già prima della pubblicazione del bando, l’impresario costruttore ginevrino Louis Favre gioca tutte le carte in suo possesso per ottenere l’appalto. Il suo più acerrimo concorrente è l’impresario italiano Grattoni, che proprio in quel periodo sta portando a termine la galleria del Moncenisio. Favre ha scarsa esperienza nella costruzione di tunnel, ma la sua offerta è inferiore di circa 15 milioni a quella della Società italiana di lavori pubblici di Grattoni. Egli, inoltre, si impegna a completare la galleria in soli otto anni. L’appalto gli viene aggiudicato a condizioni azzardate: sarà tenuto a gestire a proprie spese tutte le difficoltà impreviste come il distacco di masse rocciose e le infiltrazioni d’acqua. La Società Ferrovia del Gottardo fissa, inoltre, gli standard di ampliamento, ma i costi sono già inclusi nel forfait offerto da Favre. Nell’agosto del 1872 viene sottoscritto il contratto relativo alla costruzione dei quasi 15 chilometri di galleria. Solo un mese più tardi prendono il via i lavori.
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