Il PS ha scelto le due candidate per un seggio in governo
Sono la basilese Eva Herzog e la giurassiana Elisabeth Baume-Schneider - entrambe "senatrici" - le candidate ufficiali dei socialisti svizzeri alla successione di Simonetta Sommaruga in Consiglio federale. Resta esclusa quindi la bernese Evi Allemann.
Sono questi i nomi che il gruppo socialista alle Camere ha deciso di proporre all’Assemblea federale, che si riunirà il 7 dicembre per scegliere due nuovi membri dell’Esecutivo. In lizza per il secondo posto, lasciato libero da Ueli Maurer, ci sono i due uomini proposti una settimana fa dalla deputazione democentrista: il bernese Albert Rösti e lo zurighese Hans-Ueli Vogt.
Tre scrutini e “un giallo”
La scelta delle due candidate è stata molto serrata. “Un vero giallo”, ha detto Nordmann. Nei primi due turni anche la terza candidata, la consigliera di Stato bernese ed ex consigliera nazionale Evi Allemann, ha sfiorato la designazione.
Ma al terzo turno il gruppo ha scelto Eva Herzog con 24 voti e Elisabeth Baume-Schneider con 23 voti. Evi Allemann ha ottenuto 14 voti.
“La Svizzera non andrebbe a picco con tre consiglieri federali romandi”, ha affermato il capogruppo del PS facendo riferimento alla candidatura della giurassiana Baume-Schneider. La Costituzione prevede soltanto un equilibrio fra le regioni lungo un certo periodo. E il canton Giura non è mai stato rappresentato in Consiglio federale, ha spiegato Nordmann.
Chi sono le candidate?
Baume-Schneider, 58 anni, è vicepresidente del PS elvetico. Siede a Berna dal 2019, in precedenza aveva fatto parte del Governo cantonale. Una carriera del tutto analoga a quella di Eva Herzog, che di anni invece ne ha 60. Anche lei è approdata alla Camera alta tre anni fa, dopo una lunga permanenza nell’Esecutivo basilese. Aveva già provato una volta ad accedere alla stanza dei bottoni della politica elvetica, ma non riuscì a profilarsi nella corsa che portò proprio Simonetta Sommaruga ad essere eletta al posto di Moritz Leuenberger nel settembre 2010.
Eva Herzog favorita
Ora però è lei a vestire i panni della favorita: è svizzero-tedesca come i due dimissionari e se perdesse i rappresentanti dei cantoni latini diventerebbero maggioritari. Inoltre, ha maggiori chance di raccogliere favori fra i rappresentanti dei partiti borghesi. Delle tre candidate, infatti, è Baume-Schneider – che per altro parla molto bene il tedesco – quella decisamente più profilata a sinistra.
Venerdì il Consiglio del PS non si era sbilanciato, giudicando tutte e tre le candidate eleggibili ma pronunciandosi in favore di un ticket con due nomi. Già da una settimana, inoltre, il partito aveva confermato di voler proporre unicamente candidature femminili, scartando quindi di fatto quella dello zurighese Daniel Jositsch. I socialisti sono inoltre già rappresentati da un uomo nell’Esecutivo, il friburghese Alain Berset.
“Tre donne in Consiglio federale”
Con il ticket femminile del PS ci saranno sicuramente tre donne in Consiglio federale. Il PS aveva già annunciato venerdì scorso che il ticket sarebbe stato esclusivamente femminile. Il consigliere agli Stati zurighese Daniel Jositsch, che aveva mostrato interesse per la carica, ha accettato la decisione.
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