Il riscaldamento attuale non ha precedenti negli ultimi 1’200 anni
Per la ricerca, sono state analizzate le cellule di 188 pini.
WSL - Håkan Grudd
Uno studio condotto in Scandinavia dall'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) relativizza la cosiddetta Anomalia climatica medievale.
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tvsvizzera.it/mar
È una delle critiche che più spesso si sentono quando si parla di riscaldamento climatico: sì, le temperature sono in aumento, ma nel Medioevo, tra il 1’100 e il 1250 circa, vi fu pure un periodo molto più caldo. Quindi…
Uno studio condotto dall’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) e pubblicato questa settimana sulla rivista NatureCollegamento esterno getta nuova luce su quella che viene chiamata l’Anomalia climatica medievale. Le conclusioni? “Era più fredda di quanto si pensasse, almeno in Scandinavia, da dove proveniva il legno studiato”, si legge nel comunicatoCollegamento esterno del WSL.
Finora, le temperature medievali ricostruite grazie agli anelli annuali degli alberi erano “rappresentate persino più alte di quelle odierne”. Per la scienza è stato a lungo “un rompicapo, perché non esiste una spiegazione fisica per questo eccezionale calore medievale” e i modelli climatici non sono in grado di simularlo.
Anche se la densità e la larghezza degli anelli degli alberi dipendono in larga misura dalla temperatura, “entrano però in gioco altri fattori”, ha spiegato Georg von Arx, responsabile del gruppo di ricerca Dendroscienza del WSL.
Per lo studio, il WSL ha così utilizzato un nuovo metodo più preciso per estrarre informazioni sulla temperatura dagli alberi.
Analizzati 50 milioni di cellule
I ricercatori e le ricercatrici hanno misurato le pareti cellulari di 50 milioni di cellule provenienti da 188 pini silvestri vivi e morti, i cui anelli coprono un periodo di 1’170 anni. “Ogni cellula di ciascun anello registra il clima in cui si è formata. Analizzando centinaia o addirittura migliaia di cellule per anello, otteniamo informazioni climatiche eccezionalmente precise”, ha spiegato Jesper Björklund, coautore dello studio.
Sulla base di queste misurazioni, il gruppo di ricerca ha poi ricostruito le temperature estive nella regione di studio e le ha messe in relazione sia con le simulazioni dei modelli del clima regionale sia con le precedenti ricostruzioni basate sulla densità degli anelli annuali.
“Il risultato è stato senza equivoci: le temperature dei modelli climatici e le nuove misurazioni corrispondono”, precisa la nota.
In altre parole, l’Anomalia climatica medievale non era così calda come si pensava finora e i modelli climatici utilizzati oggi sono accurati.
La ricerca mostra anche che “il riscaldamento attuale è senza precedenti, almeno nell’ultimo millennio”, ha osservato Jesper Björklund. E non da ultimo “evidenzia il ruolo predominante dell’essere umano nel riscaldamento climatico anche su scala regionale”.
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