Il Salone dell’auto di Ginevra è di ritorno, ma in formato XS
Era stato dato per morto, ma il tradizionale appuntamento per gli appassionati e le appassionate di automobili riaprirà le porte al pubblico dal 26 febbraio al 4 marzo 2024, con un numero di espositori molto ridotto rispetto al passato.
Più compatto, più innovativo e più elettrico: sono questi i punti forti sui quali scommette il Salone dell’automobile di Ginevra (GIMS) per rilanciare una manifestazione annullata per quattro anni di seguito a causa della pandemia di Covid-19 e del decrescente interesse da parte delle marche per questo genere di eventi.
“Dopo quattro anni difficili a causa della crisi sanitaria e del suo impatto sull’industria automobilistica, il Salone dell’Auto di Ginevra è tornato”, ha dichiarato all’agenzia AWP Alexandre de Senarclens, che ha assunto la presidenza del GIMS lo scorso giugno, a margine di una conferenza stampa tenutasi mercoledì, aggiungendo che non si tratta di una “edizione di prova” dell’evento, che quest’anno celebrerà il suo centesimo anniversario.
“Più di venti espositori saranno presenti a Ginevra, dove saranno una quindicina le novità mondiali e regionali mostrate”, ha aggiunto il direttore del salone Sandro Mesquita. Resta il fatto che sono poche le aziende costruttrici che hanno risposto all’appello: ad eccezione della francese Renault e della sua filiale low-cost Dacia, i principali gruppi del settore saranno assenti. Nell’ultima edizione della manifestazione nel 2019 gli espositori erano oltre 180.
Fuori dalle agende
“Alcuni marchi hanno deciso di non partecipare perché non avevano nuovi prodotti da presentare, mentre altri lo hanno fatto per motivi strategici o finanziari”, ha spiegato Mesquita. A suo avviso, “il salone è uscito dall’agenda dei produttori” dopo la sua lunga assenza, e ora bisogna “ricordare loro la sua importanza”.
Per l’edizione di quest’anno, che è stata ridotta da undici a sette giorni su richiesta delle case automobilistiche, principalmente per motivi di costo, gli organizzatori sperano comunque di accogliere circa 200’000 visitatori e visitatrici, a fronte dei 600’000 accolti nel 2019. “Il salone sarà più compatto, distribuito su tre padiglioni, rispetto ai sei o addirittura sette del passato”, ha indicato il direttore del GIMS.
Tuttavia, Sandro Mesquita ritiene che, al di là delle dimensioni e del numero di espositori, “i marchi che hanno risposto alla chiamata sono una buona rappresentazione dei cambiamenti che stanno avvenendo nel mercato automobilistico”.
I veicoli elettrici sotto i riflettori
Sebbene l’elenco delle società partecipanti sia abbastanza equilibrato dal punto di vista geografico, “c’è una chiara predominanza di attori del mondo dell’elettromobilità”, come BYD (Build Your Dreams), l’astro nascente dell’industria automobilistica cinese, che con oltre 3 milioni di veicoli venduti lo scorso anno – 1,57 milioni elettrici, 1,43 milioni ibridi – tallona l’americana Tesla e ha messo gli occhi sul mercato europeo.
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Guardando al futuro, Alexandre de Senarclens si dice “convinto che entro il 2025 il salone tornerà a essere contemplato nel budget dei marchi automobilistici, perché vedranno il valore della partecipazione all’evento”. Secondo l’avvocato ginevrino, “le stelle si sono allineate e stiamo ricostruendo la nostra attività, con l’idea di avere un evento più grande ogni anno”.
Sempre in prospettive, i responsabili del GIMS intendono proseguire la loro avventura in Qatar, dopo una prima edizione a Doha lo scorso autunno che ha mantenuto le promesse, attirando 180’000 persone in dieci giorni. Secondo Sandro Mesquita, questo salone fa parte di una strategia di sviluppo internazionale, indipendente dal Salone di Ginevra.
Il direttore del GIMS ha aggiunto che “sono previste cinque edizioni su base biennale, la prossima delle quali si terrà nel novembre 2025”. Alla domanda su eventuali piani di espansione al di fuori dei confini svizzeri, i responsabili hanno affermato che, in questa fase, non sono previsti altri saloni oltre a quelli di Ginevra e del Qatar.
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