L’Ue concede altri sei mesi alla borsa svizzera
Il riconoscimento dell'equivalenza per la Borsa svizzera è prolungato di sei mesi. Lo ha annunciato lunedì a Bruxelles il commissario europeo Johannes Hahn. Nel dicembre dello scorso anno, l'Unione europea aveva limitato il riconoscimento fino alla fine del 2018.
Bruxelles aveva allora esplicitamente legato la decisione a “progressi insufficienti” nei negoziati per un accordo quadro istituzionale.
Il prolungamento di sei mesi darà il tempo alla Svizzera di decidere come proseguire in relazione a tale accordo. All’inizio di questo mese, il Consiglio federale ha lanciato una vasta consultazione proprio sull’intesa raggiunta.
Reazione elvetica
Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) prende atto della decisione dell’Unione europea, ma le misure di protezione del settore rimangono in vigore.
La Svizzera continua comunque ad aspettarsi un’equivalenza senza limiti temporali, poiché secondo Berna nella pratica tutte le condizioni necessarie sono rispettate.
Il consigliere federale Ueli Maurer la settimana scorsa ha affermato che un prolungamento di solo mezzo anno avrebbe sollevato domande e sarebbe stato di difficile comprensione. Dal punto di vista del governo elvetico l’accordo quadro e l’equivalenza borsistica non vanno legati.
Reazioni arrivano anche dal mondo dei mercati, con SIX, la società che gestisce la Borsa svizzera, che valuta un’equivalenza a tempo indeterminato come prioritaria.
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