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Iniziano gli scavi della seconda canna del San Gottardo

seconda canna tunnel san gottardo
"Si tratta di una pietra miliare per il più importante collegamento nord-sud della Svizzera", ha dichiarato il ministro dei trasporti Albert Rösti. Keystone / Ti-Press / Samuel Golay

Ad Airolo e a Göschenen sono state avviate le frese che scaveranno la seconda canna del tunnel del San Gottardo. L'apertura è prevista per il 2030.

Oggi è stato scritto un importante capitolo nella storia della galleria autostradale del San Gottardo. Il consigliere federale Albert Rösti ha definito “una pietra miliare” la messa in funzione delle due frese meccaniche destinate agli scavi della seconda canna.

Dopo cinque anni di preparativi, iniziano dunque ufficialmente gli scavi principali per la realizzazione della seconda galleria. Oggi, ad Airolo, è stata messa in moto anche la seconda fresa: la prima – che farà breccia da nord – era giunta a Göschenen (canton Uri) già nell’agosto del 2022.

“Si tratta di una pietra miliare per il più importante collegamento nord-sud della Svizzera”, ha dichiarato il ministro dei trasporti Rösti questa mattina, dando il via alla fase centrale del progetto.

Per l’occasione è stata lanciata davanti alle numerose persone accorse “Paulina”, la nuova fresa collocata al portale sud. Un nome alquanto grazioso per un macchinario decisamente imponente: “Paulina” infatti pesa circa 2’000 tonnellate, misura 150 metri in lunghezza e vanta un diametro di oltre 12 metri. Il consigliere federale bernese l’ha definita un vero e proprio “simbolo di innovazione ed eccellenza tecnica”.

Nel pomeriggio, dall’altro lato – al portale di Göschenen – è andata in scena una cerimonia parallela per inaugurare il via delle perforazioni per il secondo traforo. Entrambe le macchine sono state prodotte in Germania e sono state assemblate in loco.

Apertura al traffico nel 2030

“Paulina” e la sua compagna avanzeranno in media di 18 metri al giorno e dovrebbero raggiungere approssimativamente il centro della galleria – lunga in tutto 16,9 chilometri – nella primavera del 2027. La fine dei lavori, i cui costi complessivi cono stimati in 2,14 miliardi di franchi, è invece prevista per il 2030.

Dopodiché, il primo traforo (quello attualmente in funzione), verrà chiuso e risanato per tre anni. Infine il traffico potrà confluire in entrambe le gallerie in un’unica direzione su una sola corsia.

Insieme ai presidenti dei Consigli di Stato del Ticino e Uri, Christian Vitta e Christian Arnold, Rösti ha sottolineato le profonde competenze tecniche di tutti i partecipanti al progetto e ha ringraziato la popolazione locale per la pazienza e la fiducia.

“Lungimiranza politica”

La costruzione della seconda canna del tunnel è stata approvata dagli elettori nel 2016. Rösti ha elogiato oggi il sì alle urne (con il 57% dei voti) di allora e ha definito tale decisione presa dal popolo “come segno di lungimiranza politica”. Senza di essa, “il Ticino sarebbe rimasto isolato durante i lavori di ristrutturazione della prima canna”, ha aggiunto.

Il ministro dei trasporti ha riassunto in breve anche l’iter politico che ha portato alla decisione di ampliare il tunnel autostradale, citando nel suo discorso la mozione degli allora consiglieri agli Stati Dick Marty e Filippo Lombardi, che si sono battuti per uno scorrimento del traffico durante il previsto risanamento della galleria del San Gottardo, in funzione dal 1980.

7,4 milioni di tonnellate di materiale

I lavori preliminari per la costruzione della seconda canna sono iniziati già nel 2020. Sono state ad esempio preparate le strutture per permettere di smantellare le enormi quantità di roccia. Gli scavi produrranno infatti ben 7,4 milioni di tonnellate di materiale.

Solo alcuni mesi fa, della roccia con un’elevata concentrazione di arsenico proveniente dallo scavo del tunnel è stata riversata nel Lago di Uri. Il materiale viene stoccato ad Airolo.

Il TG 12.30 della RSI del 14 febbraio si è collegato in diretta con la cerimonia d’inaugurazione:

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