Ai mafiosi stesse pene che ai terroristi
Un'iniziativa parlamentare depositata giovedì chiede di equiparare in Svizzera le pene per i membri di un'organizzazione criminale a quelle di chi è attivo in gruppi terroristici. Un inasprimento che mira a consentire alla procura federale e ai ministeri pubblici cantonali di lottare più efficacemente contro le infiltrazioni mafiose.
Sempre più inchieste mettono in luce un fenomeno a lungo sottovalutato in Svizzera. La punta dell’iceberg fu la scoperta, nel 2014, di una cellula di ‘ndrangheta attiva da 40 anni nel canton Turgovia.
Attualmente il codice penale -osserva il consigliere nazionale liberale-radicale ticinese Giovanni Merlini, autore dell’iniziativa- prevede per l’appartenenza o il sostegno a un’organizzazione criminale una pena massima di 5 anni, contro i 10 previsti per le organizzazioni terroristiche come Isis e Al Qaeda.
Una disparità che non scompare nel Disegno di legge sull’armonizzazione delle peneCollegamento esterno attualmente proposto dal Consiglio federale (governo).
L’iniziativa chiede di portare la pena massima a 10 anni e mira a una sanzione minima di 3 anni per chi esercita un’influenza determinante in un’organizzazione criminale, come per il terrorismo. “Il fatto che le organizzazioni criminali agiscano più clandestinamente, infiltrando l’economia e infiltrando anche le istituzioni dello Stato in taluni casi”, chiarisce Merlini, “non significa che debba essere considerato un minor pericolo” rispetto a chi attacca frontalmente gruppi di persone o le istituzioni.
Il disegno di legge del governo dovrà essere trattato dalla Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale. Spetterà poi al Parlamento decidere se correggere il tiro.
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