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Alloggi a prezzi accessibili in Svizzera, campagna al via

Casa in costruzione
Il testo dell'iniziativa prevede che il 10% degli alloggi di nuova edificazione siano di proprietà di enti pubblici. Keystone / Laurent Gillieron

Moltissimi appartamenti e case senza inquilini, ma quando questi trovano alloggio devono far fronte spesso ad affitti elevati. Questa situazione è una realtà svizzera che non piace affatto ai promotori dell'iniziativa popolare "Più abitazioni a pressi accessibili", su cui il popolo si pronuncerà il prossimo 9 febbraio. 


L’iniziativa popolare “Più abitazioni a prezzi accessibili”Collegamento esterno, al voto il prossimo 9 febbraio, vuole fermare “l’evoluzione infernale degli speculatori immobiliari e la loro sete di profitti sempre maggiori, promuovendo la costruzione di alloggi a pigione moderata”. Il comitato d’iniziativa ha lanciato oggi a Berna la sua campagna.

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“Le pigioni elevate gravano pesantemente le finanze di tante economie domestiche e sono di gran lunga la voce di spesa più importante”, ha dichiarato in conferenza stampa la “senatrice” Marina Carobbio (Partito socialista, PS), precisando che a essere particolarmente toccati sono famiglie, anziani, giovani e persone con un reddito basso. La consigliera agli Stati fa poi l’esempio del Ticino, in cui vi è penuria di alloggi a pigione moderata, a fronte di un tasso del 2,29% di alloggi vuoti.

Secondo Carlo Sommaruga, consigliere agli Stati (PS) e presidente dell’Associazione svizzera degli inquilini (Asi), “l’iniziativa servirà da guida al futuro della politica svizzera dell’alloggio”. Per sostenere la campagna è stata creata una larga alleanza composta da partiti, sindacati, operatori sociali e diverse associazioni.

Dal lato ambientale, ha aggiunto dal canto suo la presidente del Partito ecologista svizzero Regula Rytz, chi vive in alloggi di utilità pubblica utilizza in media meno superficie abitabile e contribuisce a un uso parsimonioso del territorio. “I risanamenti energetici previsti per i prossimi anni non devono portare all’esplosione delle pigioni”, ha sottolineato la consigliera nazionale ecologista, precisando che l’iniziativa prevede “un’equa distribuzione dei costi”.

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Il presidente di Cooperative d’abitazione svizzera, Louis Schelbert, ritiene che il mercato immobiliare non risolva la questione, ma rappresenti piuttosto “una parte del problema. L’iniziativa offre una soluzione perché promuove l’edilizia di utilità pubblica”, con alloggi che sono meno cari di un quinto rispetto a quelli convenzionali.

Il testo dell’iniziativa prevede che il 10% degli alloggi di nuova edificazione siano di proprietà di enti pubblici. A questo scopo i cantoni e i comuni sarebbero autorizzati a utilizzare un diritto di prelazione, in particolare sugli immobili che appartengono alla Confederazione o ad aziende ad essa legate, come le Ferrovie e la Posta. Altro aspetto importante: l’autorità federale dovrebbe assicurare che i risanamenti non comportino “la perdita di abitazioni a pigione moderata”.



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